GLI OBIETTIVI GENERALI DELLA POLITICA DI BILANCIO

Il bilancio del Comune di Firenze per il 2000 si inquadra nel contesto generale caratterizzato dalle politiche di rigore che, nell’ambito del patto di stabilità, vengono richieste a tutti gli enti al fine di rispettare complessivamente le regole imposte dalla Unione europea.

In questo quadro, la necessità di armonizzare la situazione politica economica italiana con quella europea, in un contesto di stabilità dei prezzi e di riduzione del debito pubblico, ha, di fatto, imposto un forte coinvolgimento degli enti territoriali, ai quali è stato assegnato un ruolo importante nella stabilizzazione dell’economia nazionale.

Negli ultimi anni, i Comuni hanno, infatti, subito una consistente riduzione dei trasferimenti di fondi dal governo centrale e la contestuale richiesta di finanziare un quantitativo sempre maggiore di servizi e di attività con le entrate derivanti dai tributi locali e dalle entrate proprie, con particolare riguardo alla politica tariffaria.

Il risultato di questo processo, che va progressivamente accelerando, è quello di un radicale cambiamento nella struttura delle entrate comunali che, a Firenze, se nel 1977 erano per il 53% alimentate da trasferimenti statali, nel 1999 questi hanno rappresentato il 29% del complesso.

Il cosiddetto processo di federalismo fiscale o decentralizzazione dei poteri, ha solo in parte consentito di aumentare le risorse finanziarie autonome per mantenere il livello dei servizi pubblici. Una buona parte delle risorse non più trasferite dallo Stato è stata ricavata dal processo di snellimento degli adempimenti burocratici e di progressiva autonomia gestionale e organizzativa, con lo scopo di rendere più efficienti i comportamenti della amministrazione per favorire l’erogazione di servizi sempre più adeguati agli standards internazionali e, sempre più competitivi sotto l’aspetto della qualità offerta.

In definitiva, se da un lato viene chiesto ai Comuni di contribuire in maniera forte al processo di risanamento e di internazionalizzazione dell’economia italiana, dall’altro non vengono offerti tutti gli strumenti necessari per rispondere adeguatamente al cambiamento.

Sotto questo aspetto, la Legge Finanziaria per il 2000 ha deluso le aspettative di quei comuni che, come Firenze, avevano chiesto maggiore autonomia impositiva attraverso la libertà di applicare uno specifico tributo finalizzato al miglioramento del decoro, alla sicurezza, alla pulizia, al restauro e alla vivibilità della città. Questo tributo, necessario in particolare alle città sottoposte a forte pressione turistica, sarebbe stato applicato ai visitatori e avrebbe consentito di migliorare alcuni servizi esistenti e di attivarne di nuovi senza ulteriormente aumentare la pressione tributaria sui residenti.


2.1 - PATTO DI STABILITA’

Il Patto di Stabilità Interno in virtù del quale anche gli Enti Locali sono chiamati alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica, è stato introdotto dall’art.28 della L. 448/98, e ribadito dalla recente disposizione introdotta dall’art. 30 della Finanziaria L. 488/99. La finalità che propone in capo alle Amministrazioni Comunali è l’impegno di risanare i propri bilanci, riducendo il c.d. "finanziamento in disavanzo" delle spese e cioè la differenza tra le entrate proprie e le spese correnti al netto degli interessi passivi.

L’art. 30 della L:488/99 ha ridefinito in modo più analitico il percorso per giungere alla riduzione del saldo finanziario, modificandolo leggermente rispetto a quanto fissato dalla Finanziaria 1998, ed è ancora suscettibile di lievi variazioni interpretative affidate a successive circolari ministeriali ancora non emanate dai competenti organi centrali.

Conseguentemente, il dato cui si preferisce fare riferimento è sempre quello calcolato sulla base dei criteri della circolare n.11 del 12/3/99 del Ministero del Tesoro, Bilancio e della Programmazione Economica per alcuni evidenti motivi:

Nel corso del 1999 è stato sensibilmente contenuto il "disavanzo finanziario" , infatti alla fine dell’anno 98 ammontava a circa 76.903 milioni. L’obiettivo per il ‘99 imposto ai fini del rispetto del patto di stabilità interno consisteva nel contenere l’aumento tendenziale di questo disavanzo corrispondente a 79.672, applicando un intervento correttivo pari all’1.1% delle spese correnti (circa 8.319 milioni) che pone in evidenza un saldo programmatico finanziario di 71.351 milioni. Poiché il risultato effettivo in corso anno ’99 risulta essere 73.026 milioni risultando in linea con l’obiettivo prefissato per circa 80%, e che equivaleva alla riduzione dello 0,10% del rapporto deficit/PIL.

Il rispetto del Patto di Stabilità Interno è quest’anno ancora più imprescindibile, in quanto – mentre nel 1999 era soltanto un indirizzo strategico senza nessuna "penalità" e nessun "premio" correlati – al termine dell’anno 2000 è previsto (al raggiungimento del target prefissato, e cioè la riduzione dello 0,20% del rapporto deficit/PIL) uno sconto di 50 basis points (0,50%) sul tasso d’interesse del debito contratto con la Cassa DD.PP., attualmente pari al 7,50%.

Poiché il Patto di Stabilità Interno si basa su dati di cassa e al fine di determinare un andamento previsionale del "disavanzo finanziario" 2000, occorre predisporre una sorta di Bilancio di Cassa di Previsione per l’anno 2000.

A tal fine è stato approntato un modello previsionale basato su:

Il Bilancio di Cassa emergente da questo modello previsionale mette in evidenza alcune tendenze fondamentali della situazione finanziaria del Comune di Firenze: A determinare il più che positivo saldo finanziario emergente dalla previsione, contribuisce il contenimento dell’aumento delle spese correnti, dovuto a una politica di miglioramento complessivo dell’economicità e dell’efficienza della macchina comunale e dei servizi pubblici, ma soprattutto la sostituzione - per una buona parte delle risorse complessive del Comune di Firenze - di entrate derivate (come i trasferimenti erariali) con entrate proprie (aumento dell’ICI, della TARSU, dei fitti e dei canoni di concessione soprattutto).

Per le azioni e le misure che l’amministrazione comunale adotterà per un maggiore contenimento della spesa corrente si fa rinvio a quanto esposto nel successivo paragrafo della relazione.

Tali circostanze, se da un lato richiedono al cittadino una maggiore contribuzione complessiva, dall’altro assicurano alle casse dell’Ente una maggiore autonomia finanziaria nell’ottica di una corretta applicazione del principio di sussidiarietà e del Federalismo Fiscale.


PATTO DI STABILITÀ INTERNO
(Art. 28 L. 448/98 e Art. 30 L. 488/99)

RELAZIONE SULL’ANDAMENTO DEL 1999
E SULLE PREVISIONI PER IL 2000

Il Patto di Stabilità Interno introdotto dall’art.28 della L. 448/98 e ribadito dalla recente disposizione introdotta dall’art. 30 della L. 488/99 pone in capo alle Amministrazioni Comunali l’impegno di risanare i propri bilanci, riducendo il c.d. "finanziamento in disavanzo" delle spese e cioè la differenza tra le entrate proprie e le spese correnti al netto degli interessi passivi.

La definizione del suddetto saldo è variata rispetto a quanto fissato dalla Finanziaria 1999 ed è stata ulteriormente chiarita dalla circolare n. 4 del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica. Si resta ancora in attesa dell’emanazione (entro il 30 aprile 2000) del Decreto Interministeriale Tesoro – Interno di determinazione delle modalità tecniche di computo del disavanzo: la suddetta circolare è stata emanata al fine di porre in grado gli Enti locali di predisporre i documenti di bilancio 2000 in linea con le disposizioni dell’articolo 30 della citata Legge n. 488, restando inteso che all’atto dell’emanazione del predetto Decreto potranno essere fornite indicazioni correttive.

A prescindere dai criteri di calcolo utilizzati, il dato rilevante che emerge è la sensibile diminuizione del "disavanzo finanziario" avvenuta nel 1999. Calcolando con il vecchio metodo (quello della L. 448/98) rispetto ai 76.901 milioni del ’98 e ai 79.669 del tendenziale ’99, è passato a 73.026 milioniandando molto vicino all’obiettivo prefissato, che equivaleva alla riduzione dello 0,10% del rapporto deficit/PIL. Il dato che emerge utilizzando il nuovo metodo introdotto dalla L. 488/99 (che esclude una serie di poste di bilancio prima incluse e che risulta assai più razionale sotto il profilo degli obiettivi dichiarati del patto di stabilità interno) è ancora più positivo in quanto nel 1999 è passato a 110.510 milioni dai 131.807 milioni del ’98 e dai 136.552 milioni del tendenziale ’99: è un risultato che raggiunge ampiamente l’obiettivo definito dal saldo programmatico ’99.

Il rispetto del Patto di Stabilità Interno è quest’anno ancora più imprescindibile, in quanto – mentre nel 1999 era soltanto un indirizzo strategico senza nessuna "penalità" e nessun "premio" correlati – al termine dell’anno è previsto (al raggiungimento del target prefissato, e cioè la riduzione dello 0,20% del rapporto deficit/PIL) uno sconto di 50 basis points sul tasso d’interesse del debito contratto con la Cassa DD.PP., attualmente rinegoziato all’8,00%.

Poiché il Patto di Stabilità Interno si basa su dati di cassa e al fine di determinare un andamento previsionale del "disavanzo finanziario" 2000, occorre predisporre una sorta di Bilancio di Cassa di Previsione per l’anno 2000.

A tal fine è stato approntato un modello previsionale basato su:

Il Bilancio di Cassa emergente da questo modello previsionale – come si può rilevare più in dettaglio dalle tabelle allegate – mette in evidenza alcune tendenze fondamentali della situazione finanziaria del Comune di Firenze: A determinare il più che positivo saldo finanziario emergente dalla previsione, contribuisce il contenimento dell’aumento delle spese correnti, dovuto a una politica di miglioramento complessivo dell’economicità e dell’efficienza della macchina comunale e dei servizi pubblici, ma soprattutto la sostituzione - per una buona parte delle risorse complessive del Comune di Firenze - di entrate derivate (come i trasferimenti erariali) con entrate proprie (aumento dell’ICI, della TARSU, dei fitti e dei canoni di concessione soprattutto).

Tali circostanze, se da un lato richiedono al cittadino una maggiore contribuzione complessiva, dall’altro assicurano alle casse dell’Ente una maggiore autonomia finanziaria nell’ottica di una corretta applicazione del principio di sussidiarietà e del Federalismo Fiscale.

Tabelle allegate:
All. 1 – Bilancio di Cassa 1997-1999 e 2000
All. 2 – Prospetto di calcolo dei saldi relativi al Patto di Stabilità Interno

A cura del Servizio Gestione Bilancio e Cassa -U.O. Rapporti con la Tesoreria


2.2 - IL BILANCIO DI PREVISIONE 2000

La costruzione del bilancio di previsione per il 2000 ha dovuto tenere conto, di diversi fattori non tutti positivi.

Per quanto riguarda i fattori esterni, si è dovuto innanzitutto far fronte ad una consistente riduzione di trasferimenti statali per complessivi 43 miliardi circa, solo in parte compensati dalla riduzione dei costi relativi al passaggio allo Stato del personale ATA della scuola e di alcune funzioni collegate (per circa 23 miliardi), mentre, per circa 20 miliardi, conseguenti alla riduzione operata sul Fondo sviluppo investimenti, la minore entrata è gravata interamente sul bilancio comunale.

Per oltre 4 miliardi sono venuti a mancare trasferimenti regionali finalizzati a servizi sociali, e, per effetto del progressivo completamento del processo di recupero dell’evasione tributaria, il bilancio 2000 potrà beneficiare solo in parte di quelle entrate straordinarie che, per quanto riguarda la T.A.R.S.U, vengono a ridursi rispetto al 1999 di circa 14 miliardi. Ulteriori aggravi vengono inoltre dalla tendenza al rialzo dei tassi di interesse, che porta ad un maggior costo del debito già contratto e di quello futuro.

Per quanto riguarda, invece, i fattori interni, la prevista esternalizzazione dei servizi acquedottistici comunali che dovrà avvenire nel corso del 2000, comporterà un aggravio sul bilancio conseguente alla esternalizzazione anche del servizio di riscossione della vendita dell’acqua, che è stimato per un semestre in 2,3 miliardi. Mentre un’ ulteriore riduzione di entrata corrente per circa lire 2,5 miliardi. è derivata dall’ obbligo di destinare alla realizzazione di investimenti la quota parte di entrata relativa alla depurazione, che si prevede non sarà impiegata nell’anno per le corrispondenti spese di gestione degli impianti.

Nel complesso, per poter garantire l’erogazione dei servizi obbligatori, per mantenere invariata la spesa sociale, per continuare ad offrire un buon livello di servizi scolastici e per attuare il programma di miglioramento della sicurezza personale dei cittadini e dei visitatori, l’amministrazione ha dovuto operare sul bilancio di previsione 2000 una manovra tesa da un lato a recuperare maggiori entrate, dall’altro a razionalizzare e contenere la spesa delle direzioni.

Per consentire, il mantenimento del livello dei servizi finora offerto, per mettere in funzione le nuove opere completate (asili, piscine, opere giubilari), per sviluppare i servizi e le attività che l’amministrazione in carica intende offrire alla città, è stato pertanto necessario reperire nuove risorse.

In sintonia con la manovra di politica economica del governo, l’amministrazione non ha ricercato l’aumento delle entrate attraverso l’applicazione dell’addizionale Irpef, proprio per evitare anche a livello locale ripercussioni indesiderate sul livello dei consumi delle famiglie.

La manovra si è invece incentrata sui tributi indiretti, sulla razionalizzazione delle aliquote ICI e su un ritocco di alcune tariffe.

Buona parte delle maggiori entrate, circa 16,5 miliardi, deriverà, dalla Tassa sui rifiuti solidi urbani (Tarsu) che quest’anno è stata maggiorata e ridefinita negli schemi di calcolo, allo scopo di raggiungere, entro il prossimo triennio la copertura integrale dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani, così come previsto dall’art.11 Dpr. 158/99.

Ulteriori 6,6 mld. entreranno nelle casse comunali per effetto della revisione delle aliquote ICI che ha ricondotto allo 0,7% le preesistenti aliquote ordinarie, mantenendo invece invariata l’aliquota sulla prima casa allo 0,57%, e quella sulle case sfitte da oltre due anni allo 0,9%.

Se dal recupero dell’evasione Tarsu si prevede che entreranno nel 2000 circa 7 miliardi di nuove entrate, dal recupero dell’evasione ICI sono invece previste entrate per circa 20 miliardi (14,5 in più rispetto al 1999).

La manovra tariffaria ha salvaguardato il prezzo delle rette di asili nido, scuole materne e refezione scolastica, ed ha invece elevato i prezzi dei biglietti di musei e piscine comunali, apportando complessivamente maggiori entrate, rispetto al 1999, per circa 1 miliardo.

Sulla scorta di quanto previsto dall’art.6, comma 3 della Legge Finanziaria per il 2000, è stata anche prevista una entrata pari a 4 miliardi. relativa alla restituzione che dovrà essere fatta dallo Stato al Comune di Firenze per l’Iva versata nel corso dell’anno per le prestazioni di servizi non commerciali affidate a soggetti esterni dall’amministrazione.

Ulteriori entrate per circa 2,7 miliardi. sono previste dal canone che verrà richiesto al soggetto concessionario delle strutture acquedottistiche che, a partire dal 2° semestre 2000, gestirà tutto il servizio di produzione, depurazione e distribuzione dell’acqua. Mentre maggiori entrate, per circa 2 miliardi., sono state previste conseguentemente alla definizione del piano degli impianti pubblicitari e alle applicazioni delle nuove tariffe .

Dalle infrazioni al codice della strada si prevedono entrate complessive per circa 40 miliardi. Il maggior introito per circa 11,5 miliardi. è giustificato dal fatto che nel 2000 saranno raddoppiati gli ausiliari del traffico abilitati ad elevare contravvenzioni.

Non sono state invece previste nel bilancio corrente 2000 entrate per diritti di concessione, oneri di urbanizzazione e costi di costruzione. Queste entrate, come meglio specificato nella parte che analizza le risorse per gli investimenti, sono invece state destinate interamente alle spese in conto capitale con l’obiettivo di limitare al massimo il finanziamento oneroso degli investimenti.

Tra le entrate proprie comunali sarà presente quest’anno una somma per £ 1.430 milioni che si prevede di introitare quale provento da sponsorizzazioni, oltre a £ 400 milioni che si prevedono entrare a seguito della messa a punto e dalla vendita della "Carta del turista", una sorta di "Bancomat" a disposizione dei visitatori capace di facilitare il pagamento delle piccole spese e di alcune prenotazioni.

Nonostante che le variazioni sopra ricordate consentano di prevedere risorse per complessive £ 897.963 milioni, il livello della spesa corrente per il 2000 sarà inferiore di £ 2.557 milioni. Occorrerà, infatti, tenere conto della necessità di coprire con quella somma, corrispondenti spese di investimento destinate al servizio di depurazione dell’acqua, così come previsto dalla legge. Mentre quota parte della spesa corrente per circa £ 26.641 milioni, relativa al contributo al disavanzo dell’azienda di trasporto, per l’anno 1999 e per il 2000, sarà coperta con entrate in conto capitale.

Nel corso del 2000 occorrerà fronteggiare rispetto al 1999 nuove o maggiori spese quali in particolare:

Costante sarà invece la spesa per quanto riguarda gli oneri per interessi passivi e rimborso del capitale sui mutui e Boc già contratti. Nonostante la risalita dei tassi d’interesse, il bilancio 2000 beneficierà, infatti, della riduzioni di 1 punto percentuale operata dalla Cassa Depositi e Prestiti a partire dal 1 gennaio 2000, che ha portato il tasso massimo sul debito residuo al 7,5% con un risparmio negli oneri per gli interessi di circa 2,6 miliardi.

Nel bilancio è inoltre già stata prevista la riduzione di quota parte del debito residuo contratto con la Cassa Depositi e Prestiti attualmente al tasso d’interesse del 7,5%, per un valore di circa 60 miliardi di lire da finanziare con alienazione di valori mobiliari. L’operazione dovrà compiersi entro il 30/6/2000 affinchè sia possibile beneficiare della riduzione degli oneri finanziari già prevista nel bilancio fin dal 2° semestre 2000 con un risparmio di ulteriori 3,2 miliardi.

Per poter consentire di effettuare le maggiori spese evidenziate, si è dovuto procedere alla compressione delle risorse finanziarie assegnate alle direzioni per le spese residue.

Le riduzioni sono state effettuate con l’intento di salvaguardare le dotazioni necessarie al funzionamento dei servizi comunali già operanti e di razionalizzare la gestione attraverso:

Queste misure di contenimento e razionalizzazione della spesa, a cui va ad aggiungersi il controllo sulla spesa per il personale come già evidenziato nella sezione relativa alle risorse umane, favoriranno l’azione di miglioramento del disavanzo finanziario e il raggiungimento degli obiettivi richiesti dal patto di stabilità. Occorre sottolineare che, insieme alle misure sopra ricordate, proseguirà l’azione di costante monitoraggio sui flussi di cassa e il controllo sulle giacenze massime della liquidità attraverso la trasmissione dei mandati di pagamento alla Tesoreria alle scadenze pattuite dalle norme di legge o dai contratti e l’utilizzo dell’accordo ANCI- Ascotributi che consente di contabilizzare le entrate derivanti dall’ICI in anticipo rispetto agli anni precedenti

E’ in questo contesto complessivo di scarsità di risorse finanziarie e quindi di selezione delle scelte che la nuova amministrazione dovrà operare nel corso del 2000.

Sulla scorta della decisione di non innalzare la pressione tributaria diretta, evitando di applicare l’addizionale Irpef e di operare, invece, un innalzamento della tassa sui rifiuti solidi urbani, una semplificazione delle aliquote ICI, alcuni ritocchi a tariffe per servizi a domanda individuale, l’amministrazione intende mantenere, e in alcuni casi, migliorare il livello dei servizi offerti alla città, facendo leva sulla razionalizzazione e sul contenimento delle spese. Con il bilancio di previsione 2000 l’amministrazione intende, pertanto, contribuire al sistema economico e sociale della città, sia garantendo i servizi sociali ed educativi finora offerti, sia predisponendo un consistente programma di investimenti. In particolare, con l’assegnazione ad alcune direzioni di stanziamenti non inferiori a quelli del 1999 si intende salvaguardare il livello dei servizi sociali e dell’istruzione, nonchè aumentare il grado di vivibilità della città e la sicurezza personale dei cittadini.

Con il programma di investimenti, che per la prima volta copre tutto l’arco del mandato amministrativo, per complessivi 2.106 miliardi, di cui 1.416 relativi al triennio, si intende invece incidere positivamente sull’economia cittadina e sul livello di occupazione, offrendo alla città opere e infrastrutture destinate alla fruizione e alla utilità collettiva. In quest’ottica, anche attraverso l’utilizzo di forme di finanziamento innovative quali il project financing o le sponsorizzazioni, l’amministrazione intende sostenere e favorire l’iniziativa dei soggetti privati capaci di attrarre nuove attività produttive e nuovi ulteriori investimenti.

Per quanto riguarda le prospettive di bilancio per gli anni 2001 e 2002, considerato che il bilancio pluriennale autorizza la spesa per ciascun anno del triennio, va tenuto conto che insieme alle minori entrate dal recupero dell’evasione, proseguirà la flessione, anche se in misura attenuata rispetto al 2000, dei trasferimenti statali per circa 3 miliardi all’anno, e che il consistente programma degli investimenti, unito al rialzo dei tassi di interesse, comporterà di dover destinare maggiori somme al ripagamento del servizio del debito.

Nell’ipotesi di non gravare anche in futuro sulle famiglie con l’applicazione dell’addizionale Irpef, occorrerà coprire la differenza tra maggiori spese obbligatorie e minori entrate, con ulteriori riduzioni e razionalizzazioni di spese, con un ulteriore aumento della Tarsu, e dell’imposta sulla pubblicità, con l’aumento, a regime, del canone di concessione delle strutture acquedottistiche.

FONTI DI FINAZIAMENTO E ANALISI DELLE RISORSE