Enzo Golino

Sottotiro 48 stroncature (Piero Manni 2002)

Con l’autore saranno presenti:
 Isabella Bossi Fedrigotti,

Marta Morazzoni, Emilio Isgrò.

Introducono: Andrea Cortellessa e 

Piero Gelli

 Sottotiro nasce nell’agosto 1988 come rubrica del mensile Millelibri. Con lo stesso titolo questo volume raccoglie le 48 stroncature insieme alle repliche – spontanee o sollecitate per l’occasione editoriale – di quasi tutti gli scrittori presi di mira. Che diventano così i protagonisti dell’insolito “botta e risposta”. Tocca a loro dunque l’ultima parola. E la dicono ciascuno a suo modo: pungente, spiritoso, a volte feroce o perfino amichevole.

“Vedere raccolte in un solo libro 48 stroncature, i cui bersagli sono nomi tra i più illustri della nostra narrativa, fa pensare che il coraggio è una virtù d’altri tempi e la critica letteraria un esercizio molto impegnativo anche sul piano morale. Intendiamoci, non sempre i pareri di Golino sono condivisibili, ma sono rigorosamente motivati e tanto basta. Arrivano a riconoscerlo, in genere, persino gli scrittori “sottotiro”, di cui il volume aggiunge le repliche a distanza di tempo. Sicché il libro si presenta anche come una sorta di manuale di scrittura, dove entra in gioco la consapevolezza degli autori, la loro capacità d’illustrare le proprie scelte ideali, narrative, strutturali, stilistiche.”. (Paolo Di Stefano, Il Corriere della Sera 16.5.2002)

“Sono diversi i motivi che fanno di Sottotiro uno dei libri da non mancare. Tra questi, innanzitutto, la personalità e la storia di chi l’ha scritto, autore di libri felicemente a cavallo tra la critica letteraria e la sociologia della letteratura nonché critico militante di razza (…) la seconda ragione sta nel fatto che Golino ha portato alla ribalta con coraggio, un genere tra i più discussi se non vituperati e sempre difficile da esercitare con intelligenza ed equità: quello della stroncatura, appunto” (Massimo Onofri, Il Manifesto 21.06.2002).

“Prima di entrare nel merito, plauso all’intenzione. Difficile trovarsi di fronte a critiche vere e questo libro è un impulso al genere” (T.S., Il Venerdì di Repubblica 19.7.2002).

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