Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

mercoledì  30 gennaio 2002  - ore 17.30

Biblioteca Comunale Centrale via S. Egidio, 21 Firenze

www.leggerepernondimenticare.it

Ayse Saraçgil

Il maschio camaleonte Strutture patriarcali nell’impero ottomano e nella Turchia moderna (Bruno Mondadori 2001).

Introducono Giampiero Bellingeri e Annamaria Guadagni

 Il processo di modernizzazione che ha coinvolto la società turco-musulmana a partire dalla prima metà dell’Ottocento ha avuto forti ripercussioni sull’organizzazione dei rapporti di dominio. La cultura maschile e le strutture patriarcali, espressioni privilegiate delle concezioni più intime del potere, sono state sottoposte a forti pressioni per un cambiamento. Questo studio propone una lettura di tali pressioni attraverso una disamina della letteratura turca moderna. La ricerca si sviluppa con un’ampia serie di confronti tra la realtà della vita quotidiana, rispecchiata dai romanzi e dai racconti prodotti fra il 1860 e il 1980, e le iniziative politiche, legislative e giuridiche che, nello stesso periodo, hanno introdotto norme atte a modellare le relazioni in genere, le strutture familiari, le gerarchie sociali.

“Della Turchia ci si occupa poco. E’ la porta affidabile dell’Occidente verso l’Islam che crediamo “incivile”. Ma è anche una società che, da oltre un secolo in bilico tra modernizzazioni forzate e inerzie della storia, propone un complicato mosaico di relazioni sociali, di culture ed esperienze civili, di cui apprendiamo talora al cinema, davanti ai rari, quasi sempre bellissimi film, che approdano ne
lle nostre sale. Il maschio camaleonte, ampia e documentata ricerca di Ayse Saraçgil, offre una via alla conoscenza della Turchia moderna, attraverso lo studio delle strutture patriarcali, indagate nella loro persistenza mediante un esame della storia letteraria del paese, e del suo rapporto coi vari tentativi di riforma occidentalizzante  succedutisi da Ataturk in poi. Ne esce un quadro mosso, entro il quale risalta il camaleontismo del potere maschile che, affascinato dalla donna “libera” ma inestricabilmente legato alle meccaniche del dominio e dell’autorità, risulta capace dei più vari trasformismi pur di tenere  immobile la struttura profonda dei rapporti uomo-donna”. (Geraldina Colotti, Alias 22.09.2001).

Note biobibliografiche di Ayse Saraçgil Giampiero Bellingeri e Annamaria Guadagni