Logo_Citta'_di_Firenze
Bilancio del Comune di Firenze
Anno 1999


RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA
Parte I.

SEZIONE 2

GLI OBIETTIVI GENERALI DELLA POLITICA DI BILANCIO

2.1 GLI OBIETTIVI GENERALI

DELLA POLITICA DI BILANCIO PER IL 1999

Anche il 1999 si prospetta come un anno in cui la politica economica nazionale sarà orientata al risanamento dei conti pubblici, seguendo la medesima linea di tendenza stabilizzatasi proficuamente nel corso del 1998. Come è noto, tuttavia, il "patto di stabilità interno", in virtù del quale anche gli enti locali sono chiamati a concorrere alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica che il Paese si è dato aderendo agli accordi per la stabilità e la crescita, è stato accompagnato da un’intesa fra le forze politiche e le parti sociali, che interessa anche le Regioni, le Province e i Comuni, nota con il nome di "patto sociale", che si pone finalità di risanamento, che passano per la via dello sviluppo degli investimenti e della crescita dell’occupazione.

Il pieno coinvolgimento dei governi locali nella manovra di politica economica nazionale, ha reso necessario che anche nella formazione di questo bilancio del 1999 del Comune di Firenze, si realizzasse il giusto equilibrio fra le due esigenze che il Paese deve affrontare: quella di una sana finanza pubblica, evitando squilibri della parte corrente dei bilanci e contenendo il più possibile l’indebitamento, ovvero il rinvio di oneri agli esercizi futuri, e quella dell’incentivo allo sviluppo economico territoriale, impegnandosi a non aggravare l’attuale pressione fiscale, ma al contempo ad offrire servizi locali che elevino la qualità della vita della popolazione e migliorino la concorrenzialità delle imprese.

In particolare, il bilancio del nostro Comune per l’anno 1999 e per i due successivi, dovrà essere coerente con gli obiettivi specificatamente attribuiti agli Enti Locali che riguardano la progressiva riduzione del finanziamento della spesa in disavanzo e del rapporto fra indebitamento e prodotto interno lordo. Tutto questo senza venire meno all’altro importante impegno della politica economica nazionale, che riguarda l’incentivazione alla crescita degli investimenti ed alla creazione di nuovi posti di lavoro. Quanto detto non riteniamo che necessariamente debba consistere nella dimostrazione di aver rispettato specifici parametri di bilancio. L’art. 28 della legge 23/12/98 n. 448 "Misure di finanza pubblica per la stabilizzazione e lo sviluppo" rappresenta, infatti, più una esortazione programmatica che una disposizione imperativa, anche se associa al mancato raggiungimento degli obiettivi la necessità di trasferire sui soggetti del governo locale che non hanno attivato le azioni necessarie al perseguimento delle finalità comuni, le eventuali sanzioni che dovessero essere comminate in base alla normativa europea. Per di più, risulta anche difficoltoso

ricostruire qualsiasi dimostrazione in sede previsionale, dato che il disavanzo cui si riferisce la legge riguarda dati di cassa, mentre i bilanci degli enti locali sono elaborati in termini di competenza. Analogamente, lo stock di indebitamento dovrà essere riferito all’effettiva situazione patrimoniale al termine dell’esercizio e non a dati preventivi. Tuttavia, a titolo meramente conoscitivo, si è ugualmente voluto corredare la Relazione Previsionale e Programmatica di una tabella con il calcolo del deficit di cassa come definito dalla legge, elaborato a consuntivo 1998 e confrontato con l’analogo deficit calcolato sui valori di competenza previsti sul bilancio 1999.

Sulla prima esigenza espressa dalla legge finanziaria, quella di contenere le spese "finanziate in disavanzo", è stabilito come dovrà essere computato il deficit e quali dovrebbero essere i comportamenti gestionali degli enti locali. Si indicano, inoltre, anche le conseguenze che potrebbero ricadere sugli enti per le sanzioni che la normativa europea avrebbe facoltà di mettere in atto.

Il calcolo del disavanzo si basa sullo squilibrio di cassa fra le voci di entrata corrente e di entrata in conto capitale per alienazione di immobili e le voci di spesa corrente, dopo essere stato depurato dei trasferimenti correnti dello Stato e degli interessi passivi sull’indebitamento. Il conteggio previsionale che può essere effettuato fin da oggi, consente di evidenziare l’allineamento delle previsioni del Comune di Firenze rispetto alle indicazioni centrali (vedasi tabelle in calce al presente prospetto 2.1). Tuttavia, ci sembra più appropriato fornire una più esauriente dimostrazione in corso d’anno, attraverso il monitoraggio periodico dei flussi di cassa per verificare il mantenimento del disavanzo entro i livelli indicati. A tale scopo, occorrerà tenere conto che la riduzione del deficit imposto (0,01 punti del PIL), deve essere applicata alla crescita tendenziale del disavanzo stesso, calcolata nell’80% del tasso di crescita del PIL monetario. Conclusivamente, si calcola approssimativamente che il rispetto della norma si raggiunge garantendo l’invarianza del saldo finanziario del 1999 rispetto ai valori di consuntivo del 1998.

Ancora più del conteggio, ci sembra significativo l’intendimento contenuto nella proposta di bilancio del Comune di Firenze, di seguire le indicazioni impartite dal citato art. 28, c.2 della legge n. 448 collegata alla finanziaria per il 1999, consistenti nel:

pur nel mantenimento della corrispondenza fra funzioni e risorse al fine di assicurare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa (c.7).

 

BILANCIO DI CASSA 1998

Personale

306.819

Entrate Tributarie

411.221

Acquisto Beni

26.824

Trasferimenti Erariali non finalizzati

306.122

Prestazione di Servizi

332.215

Altri Trasferimenti

26.441

Contributi

52.139

Entrate Extratributarie

207.631

Interessi Passivi

61.156

Altre Spese Correnti

36.733

Spese Correnti (1+2+3+4+5)

815.886

Entrate Correnti

951.415

Spese Investimento

145.629

Dismissioni Immobiliari

8.232

Trasferimenti di capitali

13.256

Concessioni Edilizie

17.782

Alienazioni Vincolate

4.753

Trasferimenti di Capitale dallo Stato

2.465

Altri Trasferimenti di Capitale

2.618

Acquisizione Attività Finanziarie

18.988

Vendita Valori Mobiliari

2.575

Rimborso Mutui

79.569

Accensione Mutui

131.200

Cessione di crediti

31.344

Riscossione Crediti

16.435

Spese C/Capitale

288.786

Entrate C/Capitale

186.060

Totale Spese

1.104.672

Totale Entrate

1.137.475

Servizi Conto Terzi

128.684

Servizi Conto Terzi

139.721

Uscite di Cassa 1998

1.233.356

Entrate di Cassa 1998

1.277.196

N.B.: In grassetto le componenti del saldo finanziario

CALCOLO DEI SALDI RILEVANTI

Saldo di Parte Corrente

135.529

Saldo finanziario

-51.631

Misura delle variazioni dell'indebitamento

Acquisizione netta Attività Finanziarie

-35.218

Misura delle variazioni della posizione finanziaria netta

Saldo Finanziario 1998

-83.423

... come definito dall'art. 28 della Finanziaria

Saldo Finanziario 1999 - trend

-86.426

+3.6% rispetto al '98

BILANCIO DI CASSA 1999

Personale

317.300

Entrate Tributarie

414.175

Acquisto Beni

28.454

Trasferimenti Erariali non finalizzati

243.143

Prestazione di Servizi

351.681

Altri Trasferimenti

24.178

Contributi

49.346

Entrate Extratributarie

243.630

Interessi Passivi

53.944

Altre Spese Correnti

40.610

Spese Correnti (1+2+3+4+5)

841.336

Entrate Correnti

925.126

Spese Investimento

170.501

Dismissioni Immobiliari

6.267

Trasferimenti di capitali

5.275

Concessioni Edilizie

24.635

Cessione di crediti

Alienazioni Vincolate

4.753

Trasferimenti di Capitale dallo Stato

12.835

Altri Trasferimenti di Capitale

3.810

Acquisizione Attività Finanziarie

23.800

Vendita Valori Mobiliari

6.152

Rimborso Mutui

81.853

Accensione Mutui

144.622

Cessione di crediti

83.658

Riscossione Crediti

49.645

Spese C/Capitale

365.087

Entrate C/Capitale

252.720

Totale Spese

1.206.423

Totale Entrate

1.177.846

Servizi Conto Terzi

152.085

Servizi Conto Terzi

162.365

Uscite di Cassa 1999

1.358.508

Entrate di Cassa 1999

1.340.210

N.B.: In grassetto le componenti del saldo finanziario

CALCOLO DEI SALDI RILEVANTI

Saldo di Parte Corrente

83.790

Saldo finanziario

-62.769

Misura delle variazioni dell'indebitamento

Acquisizione netta Attività Finanziarie

-45.120

Misura delle variazioni della posizione finanziaria netta

Saldo Finanziario 1999

-74.506

... come definito dall'art. 28 della Finanziaria

DIFFERENZA CASSA 99-CASSA98

Personale

10.481

Entrate Tributarie

2.954

Acquisto Beni

1.630

Trasferimenti Erariali non finalizzati

-62.979

Prestazione di Servizi

19.466

Altri Trasferimenti

-2.263

Contributi

-2.793

Entrate Extratributarie

35.999

Interessi Passivi

-7.212

Altre Spese Correnti

3.877

Spese Correnti (1+2+3+4+5)

25.450

Entrate Correnti

-26.289

Spese Investimento

24.872

Dismissioni Immobiliari

-1.965

Trasferimenti di capitali

-7.981

Concessioni Edilizie

6.853

Alienazioni Vincolate

0

Trasferimenti di Capitale dallo Stato

10.370

Altri Trasferimenti di Capitale

1.192

Acquisizione Attività Finanziarie

4.812

Vendita Valori Mobiliari

3.577

Rimborso Mutui

2.284

Accensione Mutui

13.422

Cessione di crediti

52.314

Riscossione Crediti

33.210

Spese C/Capitale

76.301

Entrate C/Capitale

66.660

Totale Spese

101.751

Totale Entrate

40.371

Servizi Conto Terzi

113.793

Servizi Conto Terzi

120.746

Uscite di Cassa 1998

215.544

Entrate di Cassa 1998

161.117

N.B.: In rosso le componenti del saldo finanziario

CALCOLO DEI SALDI RILEVANTI

Saldo di Parte Corrente

-51.739

Saldo finanziario

-11.138

Misura delle variazioni dell'indebitamento

Acquisizione netta Attività Finanziarie

-9.902

Misura delle variazioni della posizione finanziaria netta

Saldo Finanziario

8.917

... come definito dall'art. 28 della Finanziaria

 

 

Seguendo questa impostazione, il Comune di Firenze mostra di aver seguito appieno la ratio della norma:

Per quanto attiene all’altro impegno chiesto ai governi locali, la riduzione del rapporto debito/PIL, si osserva che, diversamente dal primo, questo obiettivo non è quantificato, non è collegato ad azioni specifiche da intraprendere, né pare assoggettabile a sanzione. Al suo raggiungimento sembra piuttosto essere associato un suggerimento e un "premio", nel momento in cui si consente, agli enti locali che presentano un piano quinquennale diprogressiva e continuativa riduzione del rapporto, attraverso la restituzione del debito con il ricavato dell’alienazione di valori mobiliari (partecipazioni azionarie), la possibilità di estinguere anticipatamente, senza il pagamento delle relative penali, i mutui contratti con la Cassa DD.PP., che notoriamente sono assai onerosi, essendo stati contratti al tasso del 9%, adesso appena ridotto all’8,50%.

La norma, pertanto, non impone agli enti di rinunciare alla propria politica d’investimento; né così potrebbe essere, non soltanto nel rispetto dell’autonomia locale, ma anche per non contravvenire all’altro orientamento di politica economica, che è quello di incentivare lo sviluppo attraverso l’investimento pubblico. Al contrario, la misura tende a premiare chi è in grado di comprimere il debito pregresso, prevedendo incentivi tendenti a estinguere indebitamenti assai costosi. Gli Enti locali, infatti, potranno utilizzare le risorse così recuperate sia per far fronte a più leggeri oneri derivanti dal nuovo indebitamento che si rendesse comunque necessario, sia soprattutto per finanziare spese in conto capitale con risorse proprie dell’ente. Alla manovra certamente conseguirà, pertanto, una progressiva sostituzione del ricorso al mercato finanziario.

Con queste premesse, si può sostenere che, se anche la previsione di stipula di nuovi mutui o prestiti contenuta nel bilancio del Comune di Firenze risulta maggiore rispetto alla restituzione delle quote in conto capitale dei mutui in via di ammortamento, aumentata della crescita del P.I.L., ciò può non porsi in contraddizione con l’impegno posto agli enti di ridurre lo stock di debito rispetto al PIL. Infatti, l’Amministrazione comunale fiorentina, se da un lato ha scelto di non ridurre i programmi di opere pubbliche che si era data per il periodo del proprio mandato e che necessitano di consistenti investimenti finanziari, intende tuttavia diminuire al massimo l’esposizione debitoria con le seguenti misure, già in buona parte intraprese:

Il rispetto del patto di stabilità sarà pertanto assicurato dal Comune di Firenze anche sotto questo secondo profilo, sia consolidando le misure di razionalizzazione già intraprese negli ultimi anni, che avviando le specifiche azioni indicate dal parlamento nazionale, che si basano sulla dismissione di valori per lo più mobiliari detenuti dagli enti.Anche il Comune di Firenze, proprietario o socio di aziende produttive di rilievo economico sul territorio e capaci di produrre significativi utili, (Centrale del latte, Fiorentinagas, Afam, SAF, ecc.) è in grado di programmare nell’immediato futuro l’elaborazione di un piano di dismissioni che potrà vedere le prime realizzazioni a partire dall’esercizio 2000. Avvierà anche lo studio delle procedure per l’istituzione di fondi immobiliari chiusi con l’apporto di beni immobili, inserendosi nel progetto già iniziato dalla Regione Toscana per la costituzione della società di gestione di tali fondi. Per talune opere la cui gestione può essere affidata a soggetti privati, esaminerà anche la percorribilità della via della finanza di progetto, attraverso la quale far confluire risorse finanziarie e capacità imprenditoriali private nella realizzazione e gestione di opere pubbliche di grande rilievo. Tutto ciò consentirà anche al nostro Comune di concorrere al progetto complessivo di riduzione dell’indebitamento, e al contempo di aprire nuove prospettive di miglioramento della propria situazione finanziaria.

continua Avanti


INDICE GENERALE

 

Home


APRILE 1999