Logo_Citta'_di_Firenze
Bilancio del Comune di Firenze
Anno 1999


RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA
Parte I.

2.2 IL PROGETTO PER IL BILANCIO CORRENTE DEL 1999

Il bilancio di parte corrente per l’esercizio 1999 si caratterizza per una sostanziale invarianza rispetto all’anno precedente nella disponibilità delle risorse, a fronte della opposta esigenza di sviluppo di taluni servizi, oltre che del livello degli investimenti. E’ evidente come ciò abbia comportato l’individuazione e l’adozione di una complessa strategia nella ricerca delle necessarie compatibilità finanziarie.

Le risorse complessive che si prevede di attivare nel 1999 per far fronte alle spese correnti, al rimborso dei prestiti e ad alcune spese d’investimento finanziate con avanzi di bilancio (risparmio pubblico) si attestano intorno ai 983 miliardi di lire, ovvero circa £ 13 miliardi in meno rispetto alle previsioni iniziali del 1998 (£ 996 miliardi) e £ 21 miliardi in più rispetto all’assestato dello stesso anno (£ 962 miliardi).

Nei due anni di riferimento (nel 1998 ci si riferisce alle previsioni assestate) tali risorse sono così composte (in milioni di lire):

 

1998

1999

differenze

Entrate correnti

922.239

950.118

+ 27.879

Avanzo amministraz.

11.386

6.034

- 5.352

Mutui a ripiano deficit

29.084

27.903

- 1.181

Totale

962.709

984.055

+ 21.346

 

In particolare, anche per il 1999 va confermandosi la progressiva riduzione dei trasferimenti che dallo Stato vanno a integrare le entrate delle Regioni, delle Province e dei Comuni, processo già avviato da qualche anno in conseguenza della riduzione della spesa pubblica nazionale. Tale fenomeno è particolarmente evidente se osserviamo, nella tabella che segue, la serie storica delle entrate del Comune di Firenze in alcuni fra i più significativi degli ultimi decenni: dal picco relativo agli anni ‘70-’80, quando i trasferimenti dello stato coprivano il 70/80% delle entrate correnti, siamo giunti, negli ultimi esercizi, ad un livello inferiore al 30%.

Entrate del Comune di Firenze negli anni 1977-1978-1983 e dal 1993 al 1999

aggregati fondamentali (tratti dai preventivi certificati, in milioni)

 

FONTE ENTRATA

TOTALE

ANNI

TRASFERIMENTI

TRIBUTI

EXTRATRIBUT.

ENTRATE

1977

38.996

53,2

13.509

18,4

20.808

28,4

73.313

100

1978

137.894

78,7

14.280

8,1

23.103

13,2

175.277

100

1983

280.532

70,9

81.409

20,6

33.590

8,5

395.531

100

1993

466.269

51,9

264.352

29,5

166.687

18,6

897.308

100

1994

351.575

42,0

341.909

40,8

143.743

17,2

837.227

100

1995

323.949

37,4

355.409

41,1

186.584

21,5

865.942

100

1996

312.464

33,3

391.595

41,9

232.552

24,8

936.611

100

1997

302.808

32,2

412.733

43,9

225.199

23,9

940.740

100

1998

286.133

29,8

457.774

47,7

216.487

22,5

960.394

100

1999

270.163

28,4

411.105

43,3

268.850

28,3

950.118

100

E’ evidente come, a fronte dei minori trasferimenti, sia lasciata al Comune una sempre più accentuata autonomia tributaria e di applicazione di entrate; tuttavia la politica di bilancio del Comune di Firenze non è orientata in questa direzione. Infatti, alla riduzione delle contribuzioni statali e regionali (circa - £. 13 miliardi rispetto alle previsioni assestate), per effetto del taglio di £ 15 miliardi sul fondo sviluppo investimenti, si è fatto fronte anche per quest’anno con le maggiori entrate che si prevede di ottenere attraverso il recupero di evasione che si calcola superare i risultati raggiunti nel 1998 di oltre £ 14 miliardi. Sono inoltre aumentate ulteriori entrate proprie per circa £ 27 miliardi, fra cui 15 riferiti all’indennità risarcitoria con i relativi diritti di segreteria, nonché la differenza al maggior gettito dei corrispettivi di servizi, e soprattutto nei fitti, negli interessi attivi, nei rimborsi a scomputo di maggiori spese, ecc., che riescono anche a compensare alcune flessioni di gettiti tributari su cui è stato introdotto per quest’anno un regime agevolativo di esenzioni e riduzioni (TARSU, TOSAP e canone di occupazione suolo). E’ invece leggermente diminuito sia il previsto ricorso all’indebitamento per il ripiano del disavanzo ATAF, sia l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, risorsa su cui il Comune di Firenze potrà sempre meno fare conto.

Anche per l’anno 1999 il livello delle risorse proprie, pertanto, è ulteriormente aumentato, innanzitutto per far fronte al progressivo taglio dei trasferimenti. Ciò come diretta e inevitabile conseguenza di una politica economica centrale basata su una rigorosa politica di bilancio che tende al risanamento attraverso il contenimento delle spese, e quindi dei trasferimenti agli enti, piuttosto che attraverso aggravi di imposte e di contribuzioni, che in questo momento sarebbero difficilmente sostenibili dall’economia italiana se non a costo di ripercussioni recessive. Onde evitare di trasferire a livello locale quegli effetti indesiderati di una restrizione dei consumi privati che la politica economica governativa tende ad evitare, il recupero delle entrate proprie non è stato ricercato nel nostro Comune attraverso addizionali o aumenti di aliquote tributarie o di tariffe dei servizi, pur lasciate all’autonomia locale dall’attuale ordinamento finanziario. Sono stati pertanto utilizzati propri ambiti di prelievo nel recupero di evasione tributaria (ICI, TARSU, ICIAP), previsto complessivamente per il 1999 in oltre 32 miliardi di imposte, sanzioni e interessi.

La necessità di consentire una certa dinamicità anche alla spesa corrente, soprattutto per attivare nuovi servizi e mettere in funzione opere completate, che da anni la città aspettava, ha tuttavia indotto a cercare ulteriori nuove risorse, pur senza variare il peso fiscale sui cittadini. Ciò è stato ottenuto nel riequilibrio dell’onere tariffario rispetto alla capacità contributiva (revisioni delle tariffe degli asili nido o delle prestazioni sociali in base all’effettivo reddito), nell’imporre il dovuto risarcimento a chi ha danneggiato la collettività con comportamenti non conformi a legge in campo edilizio e ambientale (condono edilizio, indennità risarcitoria) o nel chiedere contribuzioni adeguate a chi si avvantaggia di beni pubblici per finalità individuali (canone di occupazione del suolo, diritti di concessione, oneri urbanizzazione e costi di costruzione, fitti attivi) o di utilità pubbliche (sponsorizzazioni su attività comunali), ovvero in ambiti che presumibilmente comportino redistribuzione del reddito secondo criteri di equità.

Nonostante che le variazioni sopra accennate consentano di prevedere risorse superiori a quelle dell’esercizio precedente complessivamente per oltre £ 21 miliardi, il livello della spesa corrente per il 1999 non sarà, tuttavia, corrispondente: potrà infatti superare quello del 1998 di 13 miliardi di lire ( da £ 882 miliardi del 1998 a £ 895 miliardi del 1999). Ciò per la necessità di coprire con dette risorse sia maggiori livelli di rimborso di prestiti (2,3 miliardi), sia alcune spese d’investimento (£ 7 miliardi), che nell’esercizio precedente furono finanziate per la esistenza dell’avanzo di amministrazione, anziché attraverso gli avanzi di bilancio, come, invece, sarà prevedibilmente necessario nel nuovo esercizio.

Nel 1999 si deve far fronte alle seguenti nuove spese che si verificheranno per la prima volta in questo esercizio (o corrispondenti a maggiori spese per contratti già in essere):

- avvio della gestione di alcune opere d’investimento (depuratore S. Colombano, impianto smaltimento Case Passerini, asili nido, piscina Costoli, per circa 12 miliardi);

- maggiori spese connesse alla riscossione tributi, o a servizi già avviati (assistenza scolastica handicap), o a spese una tantum quali le elezioni amministrative, per circa 10 miliardi, o per fronteggiare emergenze quali quella abitativa o quella dell’accoglienza;

- maggiori spese del personale e dei servizi di organizzazione, contenute in circa 7 miliardi pari al 2%, compreso il rinnovo contrattuale e l’introduzione generalizzata del ticket mensa per realizzare il nuovo orario (da £ 339 mld. nel 1998 a 346 mld. nel 1999);

- viceversa, di segno opposto sarà la variazione della spesa che riguarda gli oneri per interessi passivi su mutui che nel 1999 saranno oltre £ 4 miliardi inferiori rispetto al 1998, per effetto della ulteriore prevedibile riduzione dei tassi d’interesse sui mutui a tasso variabile e su quelli contratti con la Cassa DD.PP. (da £ 138 mld. nel 1998 a £ 134 mld. nel 1999); ciò, nonostante l’aumento dell’indebitamento netto al 31 Dicembre 1998 rispetto a quello risultante al 31 Dicembre 1997 (da £ 740 miliardi a chiusura 1997 a £ 787 a chiusura 1998), a causa della politica di investimenti particolarmente intensa e in larga misura coperta a mezzo contrazione di mutui, quale è stata portata avanti dal Comune in questo ultimo esercizio concluso.

Complessivamente, perciò, le spese residue rispetto a quelle sopra citate, sono state contenute di oltre £ 10 miliardi, riducendo le dotazioni assegnate ad ogni responsabile di procedura per sostenere le proprie spese sia di produzione che di amministrazione. Le spese da tagliare sono state individuate nell’obiettivo di non sacrificare i servizi, per quanto possibile, ma solo di razionalizzarne la gestione attraverso:

- il miglior utilizzo del personale in servizio, nell’impossibilità di aumentarne la consistenza numerica, attraverso la formazione, la mobilità, la modifica degli orari, la responsabilizzazione e l’incentivazione;

- la riconversione del patrimonio comunale per adibirlo ad uffici e servizi, in modo da avviare una politica di dismissione degli affitti passivi;

- il contenimento delle spese generali di amministrazione (ad esempio, facendo rientrare le spese telefoniche nel budget di ciascuna direzione, o economizzando sui consumi energetici);

- la riconduzione degli acquisti all’esclusiva procedura del Provveditorato, in modo che l’accertamento delle decisioni sulle dotazioni di beni di ciascun ufficio, eviti sprechi o disomogeneità nelle dotazioni stesse;

- l’alleggerimento della manutenzione ordinaria in virtù del forte impegno nel campo delle opere pubbliche, che dovrebbe rendere più contenuta nei primi anni d’esercizio l’esigenza di interventi ordinari di conservazione;

- il contenimento del ricorso a consulenze esterne, reso possibile dalla riqualificazione del personale operata in questi anni, anche attraverso un generale innalzamento delle qualifiche e delle professionalità esistenti all’interno del Comune;

- la razionalizzazione nelle scelte dei soggetti da incentivare attraverso trasferimenti di bilancio, sostituendo all’assistenza economica la richiesta di veri e propri servizi e richiedendo che tali enti divengano sempre più erogatori di servizi aventi valore sul mercato;

- la eliminazione di ogni spesa non strettamente indispensabile alla erogazione di servizi, pur qualitativamente migliorati, l’abolizione di duplicazioni tuttora esistenti, in servizi offerti da più uffici e assessorati diversi;

- il trasferimento a enti e aziende dipendenti dal Comune della metodologia della razionalizzazione delle spese e della eliminazione di spechi e duplicazioni.

In tale contesto di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione delle scelte nelle quali la dimensione economica è tenuta in dovuta considerazione, si inserisce la nuova gestione del bilancio avviata dal Comune di Firenze fino dal 1997 e caratterizzata dalla profonda trasformazione della struttura organizzativa dell’ente e degli strumenti contabili e gestionali. Certamente, il consolidarsi di tali innovazioni conferirà piena efficacia alla distinzione fra bilancio per la decisione politica e bilancio per la gestione e la rendicontazione, premessa necessaria alla realizzazione dell’impegnativo piano degli investimenti del triennio, ma soprattutto alla messa in atto della loro efficiente gestione. L’accelerazione nel governo della spesa comunale presuppone, infatti, la concreta attuazione dei principi di trasparenza e di responsabilizzazione, previsti nei provvedimenti di riforma della pubblica amministrazione.

E’ attraverso le misure razionalizzatrici di cui sopra che l’Amministrazione comunale intende affrontare il prossimo difficile esercizio finanziario, senza applicare alcun ritocco di aliquote tributarie e senza effettuare tagli ai servizi. Infatti sono state assicurate le stesse risorse dell’esercizio precedente ai programmi della cultura, a quelli per lo sviluppo economico e per i servizi sociali, assicurando, nel contempo, una maggior quantità e qualità degli stessi grazie al contenimento dei costi ed alla migliore programmazione e qualificazione della spesa. In particolare, la maggior quantità dei servizi sociali è stata resa possibile grazie ad una politica di riequilibrio fra le rette a carico del sociale e a quelle della sanità e ad una adeguata contrattazione con i gestori di strutture residenziali. Sono altresì aumentate le risorse correnti destinate ai servizi educativi ed all’infanzia, all’ambiente, alla casa. Soprattutto si è confermato l’intenso programma di investimenti che ha caratterizzato questo mandato amministrativo, con impieghi cospicui soprattutto nel settore delle strutture per la cultura, degli impianti per lo sport, delle infrastrutture per il miglioramento della mobilità urbana, per la riqualificazione dell’ambiente.

L’emergenza economica del momento viene così fronteggiata non soltanto attraverso una rigorosa politica di bilancio, bensì anche incentivando lo sviluppo economico del territorio ed il livello di occupazione, con l’innalzamento della quantità di investimenti, ma anche della qualità di quei servizi che costituiscono infrastruttura essenziale per le imprese che devono sfidare la concorrenzialità di regioni o paesi ove i servizi e le opere pubbliche sono più avanzati. Il Comune di Firenze, infatti, nonostante le gravi difficoltà finanziarie con cui il suo bilancio deve fare i conti, non intende rinunciare a livelli di intervento pubblico considerati accettabili per lo sviluppo del territorio, nella convinzione che tale sviluppo permetta negli anni immediatamente futuri di effettuare una politica di bilancio che consenta maggiori margini di stabilità.

Per quanto riguarda le prospettive di bilancio per gli anni 2000 e 2001, va ricordato che il bilancio pluriennale ha carattere autorizzatorio, di conseguenza il venir meno in quegli anni del gettito straordinario del recupero di evasione (al netto del consolidamento del recupero su base annuale), e la progressiva riduzione dei trasferimenti statali, costringe fin da oggi a prevedere (a partire dall’anno 2000), da un lato una politica gestionale di trasferimento di servizi a soggetti autonomi dal Comune, pubblici o privati (depurazione e servizio idrico relativo al ciclo completo delle acque, al costituendo soggetto societario), e dall’altro una politica finanziaria di sviluppo dell’entrata (trasformazione della TARSU in tariffa e suo trasferimento al soggetto erogatore del servizio di smaltimento, compartecipazione del Comune al gettito centrale dell’IRPeF e dell’IRPeG, o in alternativa, applicazione dei tributi che le leggi statali riserveranno al Comune).

 

DIMOSTRAZIONE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO

BILANCIO ASSESTATO 1998

EQUILIBRIO ECONOMICO

ENTRATA

SPESA

Avanzo di amministrazione applicato (quota parte a finanziamento di residui perenti, fondo svalut. crediti e spese una tantum)

11.115.803.925

TITOLO 1° spese correnti

di cui:

- Residui passivi perenti

6.584.455.343

TITOLO 1° entrate tributarie

427.874.286.206

- Fondo svalutaz. Crediti - Spese una tantum

1.010.348.582

3.521.000.000

TITOLO 2° contributi e trasferimenti correnti

282.496.131.847

- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 1997 e 98 con mutuo

29.083.939.500

TITOLO 3° entrate extratributarie

211.868.557.603

Altre spese - correnti

842.669.775.656

TOTALE ENTRATE CORRENTI

922.238.975.656

TOTALE SPESE CORRENTI

882.869.519.081

Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 1997/98 ( Titolo 5°, q.p.)

29.083.939.500

Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.)

79.569.200.000

TOTALE ENTRATE

962.438.719.081

TOTALE SPESE

962.438.719.081

 

DIMOSTRAZIONE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO

ESERCIZIO 1999

 

EQUILIBRIO ECONOMICO

ENTRATA

SPESA

Avanzo di amministrazione presunto per il 1998 (quota parte a finanziamento dei Residui Perenti)

6.033.608.971

TITOLO 1° spese correnti

di cui:

- Residui passivi perenti (da finanziare con quota parte Avanzo di Amministrazione presunto 1998)

6.033.608.971

TITOLO 1° entrate tributarie

411.105.000.000

- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 1998 e 99 da finanziare con mutuo

27.903.431.000

TITOLO 2° contributi e trasferimenti correnti

270.163.283.068

- Altre spese correnti

861.215.519.711

TITOLO 3° entrate extratributarie

268.850.674.703

TOTALE ENTRATE CORRENTI

950.118.957.771

TOTALE SPESE CORRENTI

895.152.559.682

Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 1998/99 ( Titolo 5°, q.p.)

27.903.431.000

Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.)

81.853.438.060

TOTALE ENTRATE

984.055.997.742

TOTALE SPESE

977.005.997.742

AVANZO ECONOMICO

7.050.000.000

 

EQUILIBRIO IN CONTO CAPITALE

ENTRATA

SPESA

AVANZO ECONOMICO

destinato a investimenti

7.050.000.000

TITOLO 2° spese in conto capitale

1.022.194.960.050

TITOLO 4°

entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti

501.121.930.708

TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti

656.926.460.342

- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF 1998 a finanziamento della spesa corrente

-27.903.431.000

Anticipazioni

-115.000.000.000

TOTALE ENTRATE TITOLO 5° DESTINATE AL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI

514.023.029.342

TOTALE

1.022.194.960.050

TOTALE TITOLO 2°

1.022.194.960.050

 

 

EQUILIBRIO PRESTITI A BREVE

ENTRATA

SPESA

ANTICIPAZIONI

(TIT. 5° , q.p..)

TITOLO. 3°

Rimborso prestiti

196.853.438.060

Anticipazioni di Cassa

100.000.000.000

Anticipazioni spese progettuali

15.000.000.000

- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti

-81.853.438.060

TOTALE ANTICIPAZIONI

115.000.000.000

RIMBORSI ANTICIPAZIONI

115.000.000.000

 

 

EQUILIBRIO SERVIZI PER CONTO DI TERZI

ENTRATA

SPESA

TITOLO 6°

entrate da servizi per conto di terzi

181.406.500.000

TITOLO 4°

spese per servizi per conto di terzi

181.406.500.000

 

 

DIMOSTRAZIONE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO

ESERCIZIO 2000

EQUILIBRIO ECONOMICO

ENTRATA

SPESA

Avanzo di amministrazione destinato a: 1 - Residui Perenti

6.000.000.000

TITOLO 1° spese correnti 773.234.395.767

di cui:

- Residui passivi perenti

6.000.000.000

TITOLO 1° entrate tributarie

318.995.000.000

- Trasferimento per ripiano perdite ATAF

13.078.505.000

TITOLO 2° contributi e trasferimenti correnti

249.657.884.214

Titolo III° (quota parte)

"Quote capitale ammorta

mento mutui/prestiti"

75.559.544.700

TITOLO 3° entrate extratributarie

267.662.551.253

Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 2000 ( Titolo 5°, q.p.)

13.078.505.000

TOTALE ENTRATE

855.393.940.467

TOTALE SPESE

848.793.940.467

AVANZO ECONOMICO

6.600.000.000

 

EQUILIBRIO IN CONTO CAPITALE

ENTRATA

SPESA

AVANZO ECONOMICO

destinato a investimenti

6.600.000.000

TITOLO 2° spese in conto capitale

480.962.400.000

TITOLO 4°

entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti

233.756.400.000

TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti

368.684.505.000

Da detrarre:

- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF a finanziamento di spesa corrente

-13.078.505.000

Anticipazioni

-115.000.000.000

TOTALE ENTRATE

480.962.400.000

TOTALE SPESA°

480.962.400.000

 

 

 

 

EQUILIBRIO PRESTITI A BREVE

ENTRATA

SPESA

ANTICIPAZIONI

(TIT. 5° , q.p..)

TITOLO. 3°

Rimborso prestiti

 

190.559.544.700

Anticipazioni di Cassa

100.000.000.000

Anticipazioni spese progettuali

15.000.000.000

- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti

-75.559.544.700

TOTALE ANTICIPAZIONI

115.000.000.000

RIMBORSI ANTICIPAZIONI

115.000.000.000

 

 

 

 

EQUILIBRIO SERVIZI PER CONTO DI TERZI

ENTRATA

SPESA

TITOLO 6°

Entrate di servizi per conto terzi

181.406.500.000

TITOLO 4°

Spese epr servizi per conto di terzi

181.406.500.000

DIMOSTRAZIONE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO

ESERCIZIO 2001

EQUILIBRIO ECONOMICO

ENTRATA

SPESA

Avanzo di amministrazione destinato a:

1 – residui perenti

6.000.000.000

TITOLO 1° spese correnti 777.718.487.326

di cui:

- Residui passivi perenti

6.000.000.000

TITOLO 1° entrate tributarie

340.865.000.000

- Trasferimento per ripiano perdite ATAF

12.611.276.000

TITOLO 2° contributi e trasferimenti correnti

246.257.086.810

TITOLO 3° entrate extratributarie

259.452.489.516

Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 2000 ( Titolo 5°, q.p.)

12.611.276.000

Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.)

86.467.365.000

TOTALE ENTRATE

865.185.852.326

TOTALE SPESE

864.185.852.326

AVANZO ECONOMICO

1.000.000.000

 

EQUILIBRIO IN CONTO CAPITALE

ENTRATA

SPESA

AVANZO ECONOMICO

destinato a investimenti

1.000.000.000

TITOLO 2° spese in conto capitale

313.371.071.819

TITOLO 4°

entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti

152.706.400.000

TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti

287.275.947.819

Da detrarre:

- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF a finanziamento di spesa corrente

-12.611.276.000

Anticipazioni

-115.000.000.000

TOTALE ENTRATE

313.371.071.819

TOTALE SPESA

313.371.071.819

 

 

 

 

EQUILIBRIO PRESTITI A BREVE

ENTRATA

SPESA

ANTICIPAZIONI

(TIT. 5° , q.p..)

TITOLO. 3°

Rimborso prestiti

201.467.365.000

Anticipazioni di Cassa

100.000.000.000

Anticipazioni spese progettuali

15.000.000.000

- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti

-86.467.365.000

TOTALE ANTICIPAZIONI

115.000.000.000

RIMBORSI ANTICIPAZIONI

115.000.000.000

 

 

EQUILIBRIO SERVIZI PER CONTO DI TERZI

ENTRATA

SPESA

TITOLO 6°

entrate da servizi per conto di terzi

181.406.500.000

TITOLO 4°

spese per servizi per conto di terzi

181.406.500.000

continua Avanti


INDICE GENERALE

 

Home


APRILE 1999