Bilancio del Comune di Firenze
Anno 1998
La stessa esigenza di risanamento si è espressa, da un lato riducendo l’incidenza sul prodotto interno lordo dello stock del debito delle pubbliche amministrazioni, dall’altro abbassando il fabbisogno di cassa del settore statale per l’anno 1997, nell’obbiettivo di raggiungere il 3% nel rapporto indebitamento netto/PIL. Ciò ha comportato, oltre al progressivo contenimento nell’assegnazione dei trasferimenti statali, modifiche nella modalità di erogazione dei trasferimenti stessi, con restrizioni alla liquidità delle casse comunali fino dall’anno 1997, mentre il collegato alla legge finanziaria per l’esercizio 1998 dispone ancora più accentuate limitazioni per il futuro. E’ evidente come i già contenuti spazi di manovra degli enti locali sulle giacenze fruttifere delle proprie entrate saranno ulteriormente sacrificati, con ripercussioni negative sul livello delle risorse autonome comunali.
Anche per il 1998 va dunque confermandosi la progressiva riduzione dei trasferimenti che dallo Stato vanno a integrare le entrate delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni, processo già avviato da qualche anno e che altro non è se non la diretta conseguenza della riduzione della spesa pubblica nazionale. Tale fenomeno è particolarmente evidente se osserviamo, nella tabella sottostante, la serie storica delle entrate del Comune di Firenze in alcuni tra i più significativi degli ultimi anni: dal picco relativo agli anni ‘70-’80, quando i trasferimenti dello Stato coprivano il 70/80% delle entrate, siamo giunti, nell’ultimo decennio, ad un livello dei trasferimenti che oggi non raggiunge neppure il 30% delle entrate.
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Nel 1998, vi sarà un’ulteriore riduzione rispetto al passato: sia il "Contributo ordinario" che il "Fondo sviluppo investimenti", cioè il contributo dello Stato al pagamento degli oneri finanziari sui mutui, saranno complessivamente decurtati di circa 18 miliardi, solo in parte motivati dal trasferimento di competenze già comunali ad altri soggetti (edifici scuole superiori alla Provincia), o dall’estinzione di vecchi mutui in ammortamento. Per gli anni futuri il divario fra trasferimenti statali e spesa comunale corrispondente andrà progressivamente accentuandosi, per lo più per l’effetto negativo che avrà sui bilanci comunali l’operazione di rinegoziazione dei mutui effettuata nel 1996, che ha dilazionato il pagamento degli oneri di ammortamento, anticipando i benefici economici nell’anno dell’operazione finanziaria a scapito di quelli successivi.
E’ evidente come, a fronte dei minori trasferimenti, sia lasciata al Comune una sempre più accentuata autonomia tributaria e di applicazione di entrate; tuttavia, la politica di bilancio del Comune di Firenze non indulge a manovre significative in questa direzione, dato che l’attuale momento di compressione economica sui cittadini, conseguente alla politica di bilancio dello Stato, induce l’ente locale a non accentuare ulteriormente la pressione tributaria e la flessione dei consumi che inevitabilmente ne deriverebbe. Inoltre, nel 1998, mancheranno alcune entrate straordinarie che nel 1997 permisero di alleggerire la manovra: fra queste, le entrate di L. 7 miliardi provenienti dal recupero dei contenziosi per infrazioni al codice della strada, gli oltre 5 miliardi di quote arretrate del contributo statale per i mondiali di calcio, erogato nel 1997 per sei anni anziché per uno. Non è infine prevedibile ad oggi alcun avanzo di amministrazione da utilizzare per gli equilibri generali del bilancio, a fronte degli oltre 16 miliardi applicati nel 1997 a copertura di spesa corrente (ricorrente o non).
In ogni caso, la necessità di migliorare il benessere dei cittadini e lo stato di vivibilità della città, tanto più avvertita in un contesto di consumi privati compressi, ha indotto l’amministrazione a indirizzare la propria azione da un lato al miglioramento del livello dei servizi indispensabili e di quelli socio-economici rivolti alla persona (assistenza, istruzione, trasporti, ambiente, manutenzioni, ecc., per una spesa di sviluppo prevista in circa 18 miliardi), dall’altro a proseguire l’azione già intrapresa in favore dell’attivazione del settore edilizio, attraverso un cospicuo piano degli investimenti nella città, che dovrebbe presto costituire un volano di ripresa dell’economia cittadina (investimenti previsti per circa 1.037 miliardi nel solo 1998 e 2.051 miliardi nel triennio). E’ infatti convinzione dell’amministrazione che la ripresa degli investimenti comunali, insieme a quelli programmati dallo Stato, produrrà un stimolo anche per gli investimenti privati e che tutto ciò, sollecitando l’economia cittadina, l’occupazione e la produzione di maggior reddito, favorirà anche il riavvio della domanda di beni di consumo e di servizi.
Per far fronte alle contrapposte esigenze sopra accennate, la manovra di finanza comunale sulla quale è stato costruito il bilancio di previsione 1998 ed il bilancio triennale 1998-2000 agisce sia sul lato delle entrate sia su quello delle spese. Riguardo alle uscite, l’azione si incentra sulla razionalizzazione delle spese tale da bloccare sostanzialmente e contenere la spesa consolidata. Per quanto riguarda le entrate, gli aumenti sono conseguenti esclusivamente a maggiori servizi, ad una migliore distribuzione dell’onere tariffario fra gli utenti (adozione di un meccanismo di corrispettivi basati sul reddito), o all’effettuazione di un’azione di recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale, oltre che all’applicazione di nuovi diritti e indennità risarcitorie previsti dalla legge. Questa scelta non è stata dettata solo dalla consapevolezza che il livello della tassazione sui cittadini non poteva essere appesantito: si è basata soprattutto sul fatto che con la razionalizzazione della spesa e con il recupero dell’efficienza e dell’efficacia si pongono le basi per ottimizzare le scelte future e per sostituire agli sprechi nuovi o migliori servizi (es. miglioramento assistenza domiciliare, assistenza all’handicap tra gli alunni delle scuole, maggiore frequenza negli asili nido, intensificazione bus elettrici, maggiori manutenzioni edili o del verde a cura del decentramento, ecc.). Pertanto, alla spesa storica, necessaria per garantire il regolare funzionamento dell’ente, sono stati aggiunte spese per nuovi o maggiori servizi (circa 18 miliardi), per maggiori oneri di ammortamento dei mutui a carico del Comune (circa 6 miliardi), ma anche un aumento degli oneri del personale per lo più destinato a razionalizzare gli orari di servizio e a completare le piante organiche della struttura direttiva dell’ente (circa 8 miliardi).
Nel complesso, le minori entrate e le maggiori spese che abbiamo qui solo in parte ricordato, hanno prodotto la necessità di reperire oltre 40 miliardi di maggiori entrate, che divengono prelievi aggiuntivi di 60 miliardi se si considerano le flessioni dei trasferimenti statali. Di essi è fornita un’analitica descrizione nelle pagine che seguono, che intendono offrire un’illustrazione degli equilibri di bilancio e dei principali interventi di spesa e manovre di entrata, attraverso cui il pareggio si ottiene.
In tale contesto di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione delle scelte nelle quali la dimensione economica è tenuta in dovuta considerazione, si inserisce la nuova gestione del bilancio avviata dal Comune di Firenze già fino dall’anno scorso, e che è stata caratterizzata dalla profonda trasformazione sia della struttura organizzativa dell’ente, che dei suoi strumenti contabili e gestionali. E’ infatti entrata in vigore la nuova organizzazione (del. 271/97), è stato elaborato il bilancio secondo la nuova struttura prevista dall’ordinamento contabile, è stato introdotto il PEG (in attuazione al D.lgs. n. 77/97), è stata avviata la disciplina delle determinazioni dirigenziali per l’esercizio dei poteri gestionali della dirigenza ed è stato modificato il ruolo delle figure direzionali dell’ente (legge 15 maggio 1997, n. 127). Certamente il consolidarsi di tali innovazioni nel corso dell’esercizio che si va ad aprire, conferirà piena efficacia alla distinzione fra bilancio per la decisione politica e bilancio per la gestione e la rendicontazione, alla conseguente attribuzione delle scelte degli organi politici definite con il bilancio alla struttura dirigenziale, ivi compresa la realizzazione dell’impegnativo piano degli investimenti del triennio. Ciò, siamo convinti, imprimerà un’accellerazione nel governo della spesa comunale, attraverso la concreta attuazione dei principi di trasparenza e di responsabilità, previsti nei provvedimenti di riforma della pubblica amministrazione.
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Avanzo di amministrazione presunto per il 1997 (quota parte a finanziamento dei Residui Perenti) |
6.707.471.603
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TITOLO 1° spese correnti di cui: |
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- Residui passivi perenti (da finanziare con quota parte Avanzo di Amministrazione presunto 1997) |
6.707.471.603
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TITOLO 1° entrate tributarie |
457.774.286.206
|
- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 1996 e 98 da finanziare con mutuo |
29.083.939.500
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TITOLO
2° contributi e trasferimenti correnti
|
286.132.544.075
|
- Altre spese correnti |
867.603.052.880
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TITOLO 3° entrate extratributarie |
216.487.311.203
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TOTALE ENTRATE CORRENTI |
960.394.141.484
|
TOTALE SPESE CORRENTI |
903.394.463.983
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Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 1997/98 ( Titolo 5°, q.p.) |
29.083.939.500
|
Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.) |
79.221.088.604
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TOTALE ENTRATE |
996.185.552.587
|
TOTALE SPESE |
982.615.552.587
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AVANZO ECONOMICO |
13.570.000.000
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AVANZO
ECONOMICO
destinato a investimenti |
13.570.000.000
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TITOLO 2° spese in conto capitale |
1.140.437.293.386
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TITOLO 4° entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti |
718.810.540.850
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TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti |
472.140.692.036
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- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF 1998 a finanziamento della spesa corrente |
-29.083.939.500
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Anticipazioni |
-35.000.000.000
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TOTALE ENTRATE TITOLO 5° DESTINATE AL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI |
408.056.752.536
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TOTALE |
1.140.437.293.386
|
TOTALE TITOLO 2° |
1.140.437.293.386
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ANTICIPAZIONI
(TIT. 5° , q.p..) |
TITOLO.
3°
Rimborso prestiti |
114.221.088.604
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Anticipazioni di Cassa |
20.000.000.000
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Anticipazioni spese progettuali |
15.000.000.000
|
- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti |
-79.221.088.604
|
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TOTALE ANTICIPAZIONI |
35.000.000.000
|
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35.000.000.000
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TITOLO
6°
entrate da servizi per conto di terzi |
161.001.000.000
|
TITOLO
4°
spese per servizi per conto di terzi |
161.001.000.000
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Avanzo di amministraz. presunto per il 1998 (quota parte a finanziamento dei Residui Perenti) |
5.600.000.000
|
TITOLO 1° spese correnti di cui: |
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- Residui passivi perenti (da finanziare con quota parte Avanzo di Amministrazione presunto 1998) |
5.600.000.000
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TITOLO 1° entrate tributarie |
350.798.286.206
|
- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 1999 da finanziare con mutuo |
13.827.643.340
|
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TITOLO
2° contributi e trasferimenti correnti
|
268.090.863.528
|
- Altre spese correnti |
769.709.767.681
|
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TITOLO 3° entrate extratributarie |
247.824.617.947
|
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TOTALE ENTRATE CORRENTI |
866.713.767.681
|
TOTALE SPESE CORRENTI |
789.137.411.021
|
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Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 1999 ( Titolo 5°, q.p.) |
13.827.643.340
|
Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.) |
83.504.000.000
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TOTALE ENTRATE |
886.141.411.021
|
TOTALE SPESE |
872.641.411.021
|
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AVANZO ECONOMICO |
13.500.000.000
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AVANZO
ECONOMICO
destinato a investimenti |
13.500.000.000
|
TITOLO 2° spese in conto capitale |
869.909.142.439
|
|||
TITOLO 4° entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti |
246.962.304.382
|
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TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti |
658.274.481.397
|
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- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF 1999 a finanziamento della spesa corrente |
-13.827.643.340
|
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Anticipazioni |
-35.000.000.000
|
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TOTALE ENTRATE TITOLO 5° DESTINATE AL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI |
609.446.838.057
|
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TOTALE |
869.909.142.439
|
TOTALE TITOLO 2° |
869.909.142.439
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ANTICIPAZIONI
(TIT. 5° , q.p..) |
TITOLO.
3°
Rimborso prestiti |
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Anticipazioni di Cassa |
20.000.000.000
|
118.504.000.000
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Anticipazioni spese progettuali |
15.000.000.000
|
- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti |
-83.504.000.000
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TOTALE ANTICIPAZIONI |
35.000.000.000
|
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35.000.000.000
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Avanzo di amministraz. presunto per il 1999 (quota parte a finanziamento dei Residui Perenti) |
5.000.000.000
|
TITOLO 1° spese correnti di cui: |
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- Residui passivi perenti (da finanziare con quota parte Avanzo di Amministrazione presunto 1999) |
5.000.000.000
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TITOLO 1° entrate tributarie |
365.045.483.090
|
- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 2000 da finanziare con mutuo |
13.332.929.540
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TITOLO
2° contributi e trasferimenti correnti
|
248.041.415.727
|
- Altre spese correnti |
771.449.454.681
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TITOLO 3° entrate extratributarie |
251.191.319.864
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TOTALE ENTRATE CORRENTI |
864.278.218.681
|
TOTALE SPESE CORRENTI |
789.782.384.221
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Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 2000 ( Titolo 5°, q.p.) |
13.332.929.540
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Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.) |
81.328.764.000
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TOTALE ENTRATE |
882.611.148.221
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TOTALE SPESE |
871.111.148.221
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AVANZO ECONOMICO |
11.500.000.000
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AVANZO
ECONOMICO
destinato a investimenti |
11.500.000.000
|
TITOLO 2° spese in conto capitale |
398.460.080.000
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TITOLO 4° entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti |
153.150.000.000
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TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti |
283.543.009.540
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- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF 2000 a finanziamento della spesa corrente |
-13.332.929.540
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Anticipazioni |
-35.000.000.000
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TOTALE ENTRATE TITOLO 5° DESTINATE AL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI |
233.810.080.000
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TOTALE |
398.460.080.000
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TOTALE TITOLO 2° |
398.460.080.000
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ANTICIPAZIONI
(TIT. 5° , q.p..) |
TITOLO.
3°
Rimborso prestiti |
116.328.764.000
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Anticipazioni di Cassa |
20.000.000.000
|
|||||
Anticipazioni spese progettuali |
15.000.000.000
|
- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti |
-81.328.764.000
|
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TOTALE ANTICIPAZIONI |
35.000.000.000
|
|
35.000.000.000
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TITOLO
6°
entrate da servizi per conto di terzi |
160.501.000.000
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TITOLO
4°
spese per servizi per conto di terzi |
160.501.000.000
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Avanzo Amministrazione |
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Spesa corrente |
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Entrate correnti |
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Rimborso quote capitale mutui |
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Spesa d’investimento coperta con avanzo di gestione |
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(°) di cui L. 1.480.000.000 coperti con entrate del
Titolo IV dell’entrata (oneri concessori per autorizzazioni edilizie).
Come si evince dal prospetto, nel 1998 si sono dovuti reperire circa L. 41 miliardi di maggiori entrate correnti, per fare fronte a circa L. 20 miliardi di spese correnti aggiuntive rispetto al 1997, L. 1 miliardo di maggiori quote capitale delle rate dei mutui in ammortamento e L. 2,5 miliardi di maggiori spese di investimento finanziate con avanzi di gestione. La differenza di L. 17,5 miliardi che ne deriva (maggiori entrate cui non fanno fronte maggiori spese), corrisponde per L. 16 miliardi al maggiore avanzo di amministrazione applicato nel 1998 per far fronte a spese correnti (di cui L. 15 miliardi non ricorrenti), per L. 1,5 miliardi a spese correnti finanziate nel 1997 con entrate in conto capitale (proventi del condono destinati all’organizzazione dell’ufficio). Nei prospetti che seguono si evidenziano le parti di entrata da cui deriva il maggior gettito di L. 41 miliardi e le destinazioni delle maggiori spese di L. 20 miliardi del 1998, sia nelle funzioni e servizi dell’ente, sia negli interventi ovvero nei fattori della produzione attraverso i quali i servizi sono resi.
continua |