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Bilancio del Comune di Firenze
Anno 1998


RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA
Parte I.

2. GLI OBIETTIVI GENERALI DELLA POLITICA DI BILANCIO
 
Nell’anno in corso si sono verificate nel nostro paese alcune convergenze economico-finanziarie, conseguenti alla manovra economica che il Governo ha attuato in direzione del risanamento dei nostri conti pubblici e del contenimento del tasso d’inflazione. Alcune di esse sono certamente significative anche per le dirette ripercussioni nel bilancio del nostro ente, quali la riduzione del tasso d’inflazione intorno al 1,4% (a fronte del 5,4% del 1995 e del 3,9% del 1996) e l’abbassamento del tasso ufficiale di sconto dal 6,75% al 6,25% e, a partire dal 23 dicembre, addirittura al 5,5%, con conseguente riduzione del tasso d’interesse sull’indebitamento comunale (il tasso per i nuovi mutui stipulati con la Cassa DD.PP. è sceso nel corso dell’anno dal 8,5% al 7-7,5% (ed è di questi giorni la notizia dell’ulteriore suo abbassamento al 6% - 5,5%), mentre il tasso di riferimento per i mutui con altri istituti di credito contratti a tasso variabile è passato dal 9,7% all’attuale 6,5%).

La stessa esigenza di risanamento si è espressa, da un lato riducendo l’incidenza sul prodotto interno lordo dello stock del debito delle pubbliche amministrazioni, dall’altro abbassando il fabbisogno di cassa del settore statale per l’anno 1997, nell’obbiettivo di raggiungere il 3% nel rapporto indebitamento netto/PIL. Ciò ha comportato, oltre al progressivo contenimento nell’assegnazione dei trasferimenti statali, modifiche nella modalità di erogazione dei trasferimenti stessi, con restrizioni alla liquidità delle casse comunali fino dall’anno 1997, mentre il collegato alla legge finanziaria per l’esercizio 1998 dispone ancora più accentuate limitazioni per il futuro. E’ evidente come i già contenuti spazi di manovra degli enti locali sulle giacenze fruttifere delle proprie entrate saranno ulteriormente sacrificati, con ripercussioni negative sul livello delle risorse autonome comunali.

Anche per il 1998 va dunque confermandosi la progressiva riduzione dei trasferimenti che dallo Stato vanno a integrare le entrate delle Regioni, delle Provincie e dei Comuni, processo già avviato da qualche anno e che altro non è se non la diretta conseguenza della riduzione della spesa pubblica nazionale. Tale fenomeno è particolarmente evidente se osserviamo, nella tabella sottostante, la serie storica delle entrate del Comune di Firenze in alcuni tra i più significativi degli ultimi anni: dal picco relativo agli anni ‘70-’80, quando i trasferimenti dello Stato coprivano il 70/80% delle entrate, siamo giunti, nell’ultimo decennio, ad un livello dei trasferimenti che oggi non raggiunge neppure il 30% delle entrate.

 



 
Entrate del Comune di Firenze negli anni 1977-1978-1983-1994-1995-1996
aggregati fondamentali (tratti dai preventivi certificati, in milioni)

 

ANNI
FONTE ENTRATA
TOTALE
 
TRASFERIMENTI
TRIBUTI
E. EXTRATRIBUT.
ENTRATE
1977
38.996
53,2
13.509
18,4
20.808
28,4
73.313
100
1978
137.894
78,7
14.280
8,1
23.103
13,2
175.277
100
1983
280.532
70,9
81.409
20,6
33.590
8,5
395.531
100
1993
466.269
51,9
264.352
29,5
166.687
18,6
897.308
100
1994
351.575
42,0
341.909
40,8
143.743
17,2
837.227
100
1995
323.949
37,4
355.409
41,1
186.584
21,5
865.942
100
1996
312.464
33,3
391.595
41,9
232.552
24,8
936.611
100
1997
302.808
32,2
412.733
43,9
225.199
23,9
940.740
100
1998
286.133
29,8
457.774
47,7
216.487
22,5
960.394
100
 

Nel 1998, vi sarà un’ulteriore riduzione rispetto al passato: sia il "Contributo ordinario" che il "Fondo sviluppo investimenti", cioè il contributo dello Stato al pagamento degli oneri finanziari sui mutui, saranno complessivamente decurtati di circa 18 miliardi, solo in parte motivati dal trasferimento di competenze già comunali ad altri soggetti (edifici scuole superiori alla Provincia), o dall’estinzione di vecchi mutui in ammortamento. Per gli anni futuri il divario fra trasferimenti statali e spesa comunale corrispondente andrà progressivamente accentuandosi, per lo più per l’effetto negativo che avrà sui bilanci comunali l’operazione di rinegoziazione dei mutui effettuata nel 1996, che ha dilazionato il pagamento degli oneri di ammortamento, anticipando i benefici economici nell’anno dell’operazione finanziaria a scapito di quelli successivi.

E’ evidente come, a fronte dei minori trasferimenti, sia lasciata al Comune una sempre più accentuata autonomia tributaria e di applicazione di entrate; tuttavia, la politica di bilancio del Comune di Firenze non indulge a manovre significative in questa direzione, dato che l’attuale momento di compressione economica sui cittadini, conseguente alla politica di bilancio dello Stato, induce l’ente locale a non accentuare ulteriormente la pressione tributaria e la flessione dei consumi che inevitabilmente ne deriverebbe. Inoltre, nel 1998, mancheranno alcune entrate straordinarie che nel 1997 permisero di alleggerire la manovra: fra queste, le entrate di L. 7 miliardi provenienti dal recupero dei contenziosi per infrazioni al codice della strada, gli oltre 5 miliardi di quote arretrate del contributo statale per i mondiali di calcio, erogato nel 1997 per sei anni anziché per uno. Non è infine prevedibile ad oggi alcun avanzo di amministrazione da utilizzare per gli equilibri generali del bilancio, a fronte degli oltre 16 miliardi applicati nel 1997 a copertura di spesa corrente (ricorrente o non).

In ogni caso, la necessità di migliorare il benessere dei cittadini e lo stato di vivibilità della città, tanto più avvertita in un contesto di consumi privati compressi, ha indotto l’amministrazione a indirizzare la propria azione da un lato al miglioramento del livello dei servizi indispensabili e di quelli socio-economici rivolti alla persona (assistenza, istruzione, trasporti, ambiente, manutenzioni, ecc., per una spesa di sviluppo prevista in circa 18 miliardi), dall’altro a proseguire l’azione già intrapresa in favore dell’attivazione del settore edilizio, attraverso un cospicuo piano degli investimenti nella città, che dovrebbe presto costituire un volano di ripresa dell’economia cittadina (investimenti previsti per circa 1.037 miliardi nel solo 1998 e 2.051 miliardi nel triennio). E’ infatti convinzione dell’amministrazione che la ripresa degli investimenti comunali, insieme a quelli programmati dallo Stato, produrrà un stimolo anche per gli investimenti privati e che tutto ciò, sollecitando l’economia cittadina, l’occupazione e la produzione di maggior reddito, favorirà anche il riavvio della domanda di beni di consumo e di servizi.

Per far fronte alle contrapposte esigenze sopra accennate, la manovra di finanza comunale sulla quale è stato costruito il bilancio di previsione 1998 ed il bilancio triennale 1998-2000 agisce sia sul lato delle entrate sia su quello delle spese. Riguardo alle uscite, l’azione si incentra sulla razionalizzazione delle spese tale da bloccare sostanzialmente e contenere la spesa consolidata. Per quanto riguarda le entrate, gli aumenti sono conseguenti esclusivamente a maggiori servizi, ad una migliore distribuzione dell’onere tariffario fra gli utenti (adozione di un meccanismo di corrispettivi basati sul reddito), o all’effettuazione di un’azione di recupero dell’evasione e dell’elusione fiscale, oltre che all’applicazione di nuovi diritti e indennità risarcitorie previsti dalla legge. Questa scelta non è stata dettata solo dalla consapevolezza che il livello della tassazione sui cittadini non poteva essere appesantito: si è basata soprattutto sul fatto che con la razionalizzazione della spesa e con il recupero dell’efficienza e dell’efficacia si pongono le basi per ottimizzare le scelte future e per sostituire agli sprechi nuovi o migliori servizi (es. miglioramento assistenza domiciliare, assistenza all’handicap tra gli alunni delle scuole, maggiore frequenza negli asili nido, intensificazione bus elettrici, maggiori manutenzioni edili o del verde a cura del decentramento, ecc.). Pertanto, alla spesa storica, necessaria per garantire il regolare funzionamento dell’ente, sono stati aggiunte spese per nuovi o maggiori servizi (circa 18 miliardi), per maggiori oneri di ammortamento dei mutui a carico del Comune (circa 6 miliardi), ma anche un aumento degli oneri del personale per lo più destinato a razionalizzare gli orari di servizio e a completare le piante organiche della struttura direttiva dell’ente (circa 8 miliardi).

Nel complesso, le minori entrate e le maggiori spese che abbiamo qui solo in parte ricordato, hanno prodotto la necessità di reperire oltre 40 miliardi di maggiori entrate, che divengono prelievi aggiuntivi di 60 miliardi se si considerano le flessioni dei trasferimenti statali. Di essi è fornita un’analitica descrizione nelle pagine che seguono, che intendono offrire un’illustrazione degli equilibri di bilancio e dei principali interventi di spesa e manovre di entrata, attraverso cui il pareggio si ottiene.

In tale contesto di contenimento della spesa pubblica e di razionalizzazione delle scelte nelle quali la dimensione economica è tenuta in dovuta considerazione, si inserisce la nuova gestione del bilancio avviata dal Comune di Firenze già fino dall’anno scorso, e che è stata caratterizzata dalla profonda trasformazione sia della struttura organizzativa dell’ente, che dei suoi strumenti contabili e gestionali. E’ infatti entrata in vigore la nuova organizzazione (del. 271/97), è stato elaborato il bilancio secondo la nuova struttura prevista dall’ordinamento contabile, è stato introdotto il PEG (in attuazione al D.lgs. n. 77/97), è stata avviata la disciplina delle determinazioni dirigenziali per l’esercizio dei poteri gestionali della dirigenza ed è stato modificato il ruolo delle figure direzionali dell’ente (legge 15 maggio 1997, n. 127). Certamente il consolidarsi di tali innovazioni nel corso dell’esercizio che si va ad aprire, conferirà piena efficacia alla distinzione fra bilancio per la decisione politica e bilancio per la gestione e la rendicontazione, alla conseguente attribuzione delle scelte degli organi politici definite con il bilancio alla struttura dirigenziale, ivi compresa la realizzazione dell’impegnativo piano degli investimenti del triennio. Ciò, siamo convinti, imprimerà un’accellerazione nel governo della spesa comunale, attraverso la concreta attuazione dei principi di trasparenza e di responsabilità, previsti nei provvedimenti di riforma della pubblica amministrazione.

 



 
DIMOSTRAZIONE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO
ESERCIZIO 1998

 

EQUILIBRIO ECONOMICO
ENTRATA
SPESA
 

Avanzo di amministrazione presunto per il 1997 (quota parte a finanziamento dei Residui Perenti)

 
 
6.707.471.603
 

TITOLO 1° spese correnti 

di cui:

- Residui passivi perenti (da finanziare con quota parte Avanzo di Amministrazione presunto 1997)
6.707.471.603
TITOLO 1° entrate tributarie
457.774.286.206
- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 1996 e 98 da finanziare con mutuo
29.083.939.500
TITOLO 2° contributi e trasferimenti correnti

 

286.132.544.075
- Altre spese correnti
867.603.052.880
TITOLO 3° entrate extratributarie
216.487.311.203
TOTALE ENTRATE CORRENTI
960.394.141.484
TOTALE SPESE CORRENTI
903.394.463.983
Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 1997/98 ( Titolo 5°, q.p.)
29.083.939.500
Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.)
79.221.088.604
TOTALE ENTRATE 
996.185.552.587
TOTALE SPESE 
982.615.552.587
AVANZO ECONOMICO
13.570.000.000
 

 

 

EQUILIBRIO IN CONTO CAPITALE
 
ENTRATA
SPESA
AVANZO ECONOMICO 

destinato a investimenti

13.570.000.000
TITOLO 2° spese in conto capitale 
1.140.437.293.386
 

TITOLO 4° 

entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti

 
 
718.810.540.850
TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti 
472.140.692.036
- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF 1998 a finanziamento della spesa corrente
-29.083.939.500
Anticipazioni
-35.000.000.000
TOTALE ENTRATE TITOLO 5° DESTINATE AL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI
408.056.752.536
TOTALE 
1.140.437.293.386
TOTALE TITOLO 2°
1.140.437.293.386
 
 
 
EQUILIBRIO PRESTITI A BREVE
 
ENTRATA
SPESA
ANTICIPAZIONI

(TIT. 5° , q.p..)

TITOLO. 3° 

Rimborso prestiti

114.221.088.604
Anticipazioni di Cassa 
20.000.000.000
Anticipazioni spese progettuali
15.000.000.000
- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti
-79.221.088.604
TOTALE ANTICIPAZIONI
35.000.000.000
RIMBORSI ANTICIPAZIONI
35.000.000.000
 
 
 
EQUILIBRIO SERVIZI PER CONTO DI TERZI
ENTRATA
SPESA
TITOLO 6° 

entrate da servizi per conto di terzi

161.001.000.000
TITOLO 4° 

spese per servizi per conto di terzi

161.001.000.000
 

 



 
DIMOSTRAZIONE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO
ESERCIZIO 1999

 
 

EQUILIBRIO ECONOMICO
ENTRATA
SPESA
 

Avanzo di amministraz. presunto per il 1998 (quota parte a finanziamento dei Residui Perenti)

5.600.000.000
 

TITOLO 1° spese correnti 

di cui:

- Residui passivi perenti (da finanziare con quota parte Avanzo di Amministrazione presunto 1998)
5.600.000.000
TITOLO 1° entrate tributarie
350.798.286.206
- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 1999 da finanziare con mutuo
13.827.643.340
TITOLO 2° contributi e trasferimenti correnti

 

268.090.863.528
- Altre spese correnti
769.709.767.681
TITOLO 3° entrate extratributarie
247.824.617.947
TOTALE ENTRATE CORRENTI
866.713.767.681
TOTALE SPESE CORRENTI
789.137.411.021
Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 1999 ( Titolo 5°, q.p.)
13.827.643.340
Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.)
83.504.000.000
TOTALE ENTRATE 
886.141.411.021
TOTALE SPESE 
872.641.411.021
AVANZO ECONOMICO
13.500.000.000
 

 

 
EQUILIBRIO IN CONTO CAPITALE
 
ENTRATA
SPESA
AVANZO ECONOMICO 

destinato a investimenti

13.500.000.000
TITOLO 2° spese in conto capitale 
869.909.142.439
 

TITOLO 4° 

entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti

246.962.304.382
TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti 
658.274.481.397
- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF 1999 a finanziamento della spesa corrente
-13.827.643.340
Anticipazioni
-35.000.000.000
TOTALE ENTRATE TITOLO 5° DESTINATE AL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI
609.446.838.057
TOTALE 
869.909.142.439
TOTALE TITOLO 2°
869.909.142.439
 
 
 
EQUILIBRIO PRESTITI A BREVE
 
ENTRATA
SPESA
ANTICIPAZIONI

(TIT. 5° , q.p..)

TITOLO. 3° 

Rimborso prestiti

 
 
Anticipazioni di Cassa 
20.000.000.000
118.504.000.000
Anticipazioni spese progettuali
15.000.000.000
- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti
-83.504.000.000
TOTALE ANTICIPAZIONI
35.000.000.000
RIMBORSI ANTICIPAZIONI
35.000.000.000
 
 
 
 

 



 
DIMOSTRAZIONE DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO
ESERCIZIO 2000

 
EQUILIBRIO ECONOMICO
ENTRATA
SPESA
 

Avanzo di amministraz. presunto per il 1999 (quota parte a finanziamento dei Residui Perenti)

5.000.000.000
 

TITOLO 1° spese correnti 

di cui:

- Residui passivi perenti (da finanziare con quota parte Avanzo di Amministrazione presunto 1999)
5.000.000.000
TITOLO 1° entrate tributarie
365.045.483.090
- Trasferimento per ripiano perdite ATAF 2000 da finanziare con mutuo
13.332.929.540
TITOLO 2° contributi e trasferimenti correnti

 

248.041.415.727
- Altre spese correnti
771.449.454.681
TITOLO 3° entrate extratributarie
251.191.319.864
TOTALE ENTRATE CORRENTI
864.278.218.681
TOTALE SPESE CORRENTI
789.782.384.221
Mutuo per il finanziamento ripiano perdite ATAF 2000 ( Titolo 5°, q.p.)
13.332.929.540
Quota capitale di ammortamento di mutui e prestiti (Titolo 3°, q.p.)
81.328.764.000
TOTALE ENTRATE 
882.611.148.221
TOTALE SPESE 
871.111.148.221
AVANZO ECONOMICO
11.500.000.000
 

 

 
EQUILIBRIO IN CONTO CAPITALE
 
ENTRATA
SPESA
AVANZO ECONOMICO 

destinato a investimenti

11.500.000.000
TITOLO 2° spese in conto capitale 
398.460.080.000
 

TITOLO 4° 

entrate derivanti da alienazioni, trasferimenti di capitali e riscossione di crediti

153.150.000.000
TITOLO 5° entrate derivanti da accensione di prestiti 
283.543.009.540
- Mutuo per il ripiano delle perdite ATAF 2000 a finanziamento della spesa corrente
-13.332.929.540
Anticipazioni
-35.000.000.000
TOTALE ENTRATE TITOLO 5° DESTINATE AL FINANZIAMENTO DEGLI INVESTIMENTI
233.810.080.000
TOTALE 
398.460.080.000
TOTALE TITOLO 2°
398.460.080.000
 
 
 
EQUILIBRIO PRESTITI A BREVE
 
ENTRATA
SPESA
ANTICIPAZIONI

(TIT. 5° , q.p..)

TITOLO. 3° 

Rimborso prestiti

116.328.764.000
Anticipazioni di Cassa 
20.000.000.000
Anticipazioni spese progettuali
15.000.000.000
- Quota capitale ammortamento mutui e prestiti
-81.328.764.000
TOTALE ANTICIPAZIONI
35.000.000.000
RIMBORSI ANTICIPAZIONI
35.000.000.000
 
 
 
EQUILIBRIO SERVIZI PER CONTO DI TERZI
ENTRATA
SPESA
TITOLO 6° 

entrate da servizi per conto di terzi

160.501.000.000
TITOLO 4° 

spese per servizi per conto di terzi

160.501.000.000
 

 

 



 
Equilibrio di parte corrente del bilancio 1998
(al netto della perdita di esercizio dell’ATAF coperta con risorse straordinarie)
- in migliaia di lire-

 

 
ENTRATA
   
SPESA
 
 
1997
1998
 
1997
1998
Avanzo Amministrazione
 
 
22.821.615.
 
 
6.707.472.
 

 

Spesa corrente

 
 
854.346.091.
(°)
 
 
874.310.524
 
 

Entrate correnti

 
 
919.421.594
 
 
960.394.141
Rimborso quote capitale mutui
 
 
78.165.000.
 
 
79.221.089.
      Spesa d’investimento coperta con avanzo di gestione
 
 
 
 
11.153.380.
 
 
 
 
13.570.000.
 
942.184.471
967.101.613
 
943.664.471.
967.101.613
 

(°) di cui L. 1.480.000.000 coperti con entrate del Titolo IV dell’entrata (oneri concessori per autorizzazioni edilizie).
 

Come si evince dal prospetto, nel 1998 si sono dovuti reperire circa L. 41 miliardi di maggiori entrate correnti, per fare fronte a circa L. 20 miliardi di spese correnti aggiuntive rispetto al 1997, L. 1 miliardo di maggiori quote capitale delle rate dei mutui in ammortamento e L. 2,5 miliardi di maggiori spese di investimento finanziate con avanzi di gestione. La differenza di L. 17,5 miliardi che ne deriva (maggiori entrate cui non fanno fronte maggiori spese), corrisponde per L. 16 miliardi al maggiore avanzo di amministrazione applicato nel 1998 per far fronte a spese correnti (di cui L. 15 miliardi non ricorrenti), per L. 1,5 miliardi a spese correnti finanziate nel 1997 con entrate in conto capitale (proventi del condono destinati all’organizzazione dell’ufficio). Nei prospetti che seguono si evidenziano le parti di entrata da cui deriva il maggior gettito di L. 41 miliardi e le destinazioni delle maggiori spese di L. 20 miliardi del 1998, sia nelle funzioni e servizi dell’ente, sia negli interventi ovvero nei fattori della produzione attraverso i quali i servizi sono resi.

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Marzo 1998