Rassegna Stampa “Leggere per non dimenticare”
IL TIRRENO
Mercoledì 24 settembre 2003
PAROLE VENUTE DA LONTANO
Torna “Leggere per non dimenticare”
di Milly Mostardini
Firenze. Inizierà l’8 ottobre per concludersi il 19 maggio 2004, il ciclo degli incontri tra lettori ed atori “Leggere per no dimenticare”, divenuto tanto popolare, alla Biblioteca Comunale ogni mercoledì pomeriggio, da saturare ogni spazio previsto. “Il programma di questa nona stagione è enorme” dice Anna Benedetti, che organizza e gestisce il ciclo affidatole dall’Assessore del Comune Simone Siliani.
Ben 43 serate, più
due incontri di letture ins cena, l’iniziativa “Uno scrittore adottato dalle
scuole”, per avvicinare i ragazzi alla lettura e sollecitare un dialogo con chi
scrive. Anteprima il 29 settembre con un incontro dedicato a Lugi Baldacci,
straordinario critico ed autore, scomparso nel 2002, di cui verrà presentato
l’ultimo libro “Ottocento come noi”.
Il 7 novembre, ad un
anno dal Social Forum Europeo di Firenze, si discuterà il libro di Claudio
Martini, presidente della Regione Toscana, “Capaci di sognare: riflessioni sul
nuovo pacifismo”. “Leggere per non dimenticare” svolge ogni anno un tema, che
sta alla base di letture, scelte e dibattiti: quest’anno sarà “la distanza” a
fare da denominatore comune. Dice Anna
Benedetti: “La distanza può essere ambivalenza, è dunque un concetto ambiguo
ben diffuso nei nostri giorni: lo ritroviamo nella narrativa, ma anche in molta
saggistica”. Distanza in senso apparentemente geografico nel libro “Allegro
occidentale”, in cui Francesco Piccolo
narra un viaggio più o meno immaginario da Roma all’Estremo Oriente, per
scoprire che la vera distanza sta “sotto casa”. Ed ecco Paolo Rumiz con il suo
“E’ Oriente”, dove traversa la Mitteleuropa per dimostrare che l’Europa
dell’Est si è allontanata da noi, anzi l’abbiamo proprio perduta. Distanza come
solitudine e non comunicazione per Erri De Luca, scrittore assai popolare, che
porta il suo “Il contrario di uno” e ritorna con il recentissimo “L’ultimo
viaggio di Sinbad”. Viene inoltre Alberto Cairo, che ha creato a Kabul un
Centro sanitario di recupero per i mutilati dalle mine: “Storie da Kabul”, un
libro pacato tra storie di coraggio e storie di dolore. Sull’immigrazione e le
sue incolmabili distanze, Maria Pace Ottieri ha scritto “Quando sei nato non
puoi più nasconderti” storie di immigrati in Italia. La notissima astrofisica
Marherita Hack riparte dalla “Storia dell’astronomia” che Giacomo Leopardi
scrisse, quindicenne, nel 1813, per arrivare al XXI secolo, colmando distanze
siderali con il suo linguaggio comunicativo. La distanza o lontananza o assenza dalla religione del
mondo di oggi sta nei libri di pensatori come Umberto Galimberti, Gianni
Vattimo, Paolo Rossi, Bruno Forte, Salvatore Natoli. Accanto a qualche libro si
presentano documenti, foto testimonianze: la storia di Italia Donati, la
mestrina suicida a Cecina nel 1886, narrata da Elena Gianini Belotti, sarà
accompagnata anche da lettere e articoli dei giornali del tempo, compreso uno
di Matilde Serao. Trasformatasi in ricercatrice, la Benedetti ha inoltre
scavato in archivi per il libro “L’Ovra a Cinecittà” di Marino, tirando fuori
rapporti dei delatori sui registi
Visconti, Soldati, Blasetti. Testimone sarà Marcello Gatti, fotografo, inviato
nel ’43 al confino per aver strappato due foto del Duce. Infine due uscite in teatro con testi
scenici di Marco Marchi, tratti da “Poesie civili” di Mario Luzi e da “Nel
paese di mio padre” di Federico Tozzi: la voce recitante sarà Maria Cassi.