Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

 

 

15 maggio 2002
mercoledì ore 17.30
Saloncino,
Teatro della Pergola
Via della pergola 12 - Firenze
 

FRANCO RELLA:
 Ai confini del corpo
(Feltrinelli, 2000)
e

Figure del male
(Feltrinelli , 2002)

Ai confini del corpo: Spingersi ai confini dell’esperienza del corpo -amore, sofferenza, vecchiaia, morte – attraverso la letteratura, la filosofia, le arti figurative, eventi etico-politici e personali, frammenti di racconto. Un testo come un viaggio erratico, unica via forse per valicare ciò che Heidegger ha definito “la cosa più difficile”. Alla fine del percorso il libro trova la sua sintesi in una nuova proposta di scrittura critica, una scrittura capace di mostrare la densità di quel che indaga ma anche l’emozione del soggetto davanti al mistero, al tripudio, allo smarrimento, all’irrevocabile e feroce presenza del corpo.

“Nel saggio audace e innovativo, che si legge come un romanzo, l’autore va alla ricerca di unitarietà tra corpo e ragione, tra fisico e spirito. La insegue nella filosofia, nell’arte, nella letteratura del nostro tempo, per giungere alla conclusione che in quest’epoca che tanto lo scandaglia, che tanto lo espone e lo propone, il corpo rimane vittima di universale rimozione.” (Lidia Lombardi, Il Tempo 8.2.2000).

“Nelle pieghe del corpo il filosofo ricerca le tracce dei confini indicibili, invisibili, inesperibili, misteri che il corpo sembra gelosamente custodire come una tomba: l’anima, la vecchiaia, la morte, esplorando le interrogazioni di cui letteratura e poesia sono state ambasciatrici nei confronti del corpo.” (Barbara Caputo, Diario 8.3.2000).

 

Figure del male: nel cuore della civiltà occidentale abita la tenebra di Auschwitz e, più recentemente, l’orrore delle Twin towers e dei bombardamenti sull’Afghanistan. Ma oscuri lembi di male percorrono le nostre esistenze, altrettanto inafferabili, altrettanto ingiustificabili, tanto che si è detto che il Male è, per definizione, l’incomprensibile. Questo libro cerca di coglierne almeno le tracce attraverso le varie figure che esso assume, dalla malvagità alla sofferenza: a tutto ciò che possiamo definire “il male di vivere”. E’ così che ci troviamo a percorrere sentieri che attraversano l’etica, la filosofia, l’arte, la letteratura fino al punto in cui viene messo in questione anche il discorso che ne parla.

“E’ un libro coinvolgente, questo di Franco Rella, condotto su diversi registri stilistici: saggio, narrazione, poesia, autobiografia, commento. E’ uno scritto in cui molti destini si intrecciano e molte voci si intessono a formare una trama” (Francesca Rigotti, Il Sole24 Ore 24.2.2002)

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