Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

 

 

  27 febbraio 2002 mercoledì ore 17.30


Teatro della Pergola
Via della Pergola 12 - Firenze.

Rina Sara Virgillito. Poetica, testi inediti, inventario delle carte (Edizioni di Storia e Letteratura 2001) a cura di Ernestina Pellegrini e Batrice Biagioli

I sonetti a Orfeo di Rainer Maria Rilke. Prefazione traduzione e note di Rina Sara Virgillito. (Garzanti 2000)

Introducono: Giuseppe Bevilacqua e Ernestina Pellegrini.

Con questi due libri si vuole rendere omaggio a una scrittrice quasi invisibile, per sua scelta e per l’ordine stesso del mercato editoriale, nel mondo delle lettere italiane. Una specie di Emily Dickinson dei nostri giorni che ha vissuto sigillata nei suoi studi accaniti, nelle sue marasmatiche visioni (viaggi nello spazio e nel tempo; legami con amanti di altre dimensioni), vivendo sola in un piccolo appartamento affittato dentro la canonica di città vecchia a Bergamo, scrivendo ogni tanto un libro di versi di cui pochi si accorgevano. Amica di Montale, che le fece dei piccoli, ironico-affettuosi ritratti a penna, che le regalò alcuni suoi dipinti e che le scriveva “posso dirle che tutto quello che ho letto di lei in prosa o in verso (poche pagine in tutto) mi ha scosso e convinto come raramente mi accade. Non scrivo mai a nessuno e Lei può quindi credere alla sincerità delle  mie parole”. Fu, insieme a Giaime Pintor, fra i primi traduttori di Rilke nel 1945. Traduttrice poi di Villon, Shakepseare, Elisabeth Barret Browning, Emily Dickinson, è stata anche saggista finissima, di cui resta esemplare la lettura in chiave “positiva” e “religiosa” della poesia di Montale, La luce di Montale. Di lei, della sua poesia, ha scritto Mario Luzi: “Non c’è alcuna freccia di direzione né alcuna mappa di orientamento sulla soglia della sua caverna mistica: in modo abrupto Sara Virgillito ci risucchia all’interno del suo problema alchemico comunicandoci immediatamente il suo ritmo. (…)”

  “Rina Sara Virgillito è una mistica del Novecento. Si potrebbe dire che, se con un flic della penna venissero cancellati i rari riferimenti storici e i vocaboli più moderni del suo lessico poetico, quelli che possono collocare nel nostro tempo la sua opera, sarebbe difficile per qualsiasi lettore capire in quale secolo sia vissuta questa scrittrice eccentrica.” (Ernestina Pellegrini, dall’introduzione).

“Nel volume, curato da Ernestina Pellegrini e Beatrice Biagioli, si ricostruisce la vita e la poetica, si dà l’inventario delle carte, si presentanto alcuni testi inediti e traduzioni (da Rilke, Dickinson, Dylan Thomas, Goethe, Heine) di Sara Virgillito, un’importante, quanto poco conosciuta, poetessa e “mistica” del Novecento, il cui fondo è andato a costituire la pietra miliare dell’Archivio per la memoria e la scrittura delle donne” presso l’Archivio di Stato di Firenze. (in Leggendaria, settembre 2001).

“Il volume unisce ricchezza documentaria e precisione filologica. Un profilo monografico in cui per la prima volta si tenta un inquadramento complessivo della figura e delle scritture (poesia, traduzione, critica) di questa autrice eccentrica del nostro Novecento, vissuta in un commercio stretto ed esclusivo con la letteratura: una Emily Dickinson italiana … E’ preziosa la sezione antologica dei testi inediti, le poesie, le traduzioni, il frammento di una Medea che ripunta l’attenzione su uno dei temi forti dell’autrice, quello di un’identità femminile in cammino verso un pieno manifestarsi o – come dice bene Ernestina Pellegrini – “un viaggio dentro le frantumate e generose schegge dell’identità della donna moderna” (Roberto Dedenaro, L’Indice).

Notizie biobibliografiche su Giuseppe Bevilacqua e Ernestina Pellegrini.