Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

17 ottobre 2001 ore 17.30
Biblioteca Comunale Centrale – via S. Egidio, 21 Firenze

 

PAOLO ROSSI
Bambini, sogni, furori
. Tre lezioni di storia delle idee (Feltrinelli, 2001)
 Introducono: Giulio Giorello e Adolfo Pazzagli

 

 

 

 

 


La storia delle idee privilegia le zone di frontiera, dove gli uomini si incontrano, si scontrano, effettuano scambi. I sogni hanno a che fare con l’infanzia, i bambini con gli oracoli, gli oracoli con i divini furori: in epoche diverse e lontane, i confini si sono più volte intrecciati.


In una celebre favola di Andersen, il bambino vede la verità che gli adulti non vedono. Vede che il re è nudo. Dietro quella favola e dietro l’idea dell’innocenza che è vicino alla verità sta un’idea che è molto più antica della favola. Le origini, l’infanzia sono la sede della verità e il tempo è un processo di decadimento. Ma all’immagine dell’infanzia innocente se ne è sempre contrapposta un’altra (che è presente in Hobbes, in Darwin, in Freud): il bambino come essere ambiguo, potenzialmente malvagio, comunque misterioso.

Dopo i bambini, i sogni: prima di essere interpretati dagli psicoanalisti come messaggi che provengono dal mondo interno, per alcuni millenni i sogni sono stati interpretati come messaggi che provengono da demoni e da dèi e che hanno a che fare con il futuro. Vengono esaminati alcuni grandi testi sui sogni: da Artemidoro a Sinesio di Cirene a Girolamo Cardano, ma al centro del capitolo sta un’opera ambigua e terribile: il Somnium di Johannes Kepler.

Infine i furori, che sono stati variamente presentati come eroici, come bestiali, come collettivi. Accanto ai grandi classici, compaiono qui Darwin e Freud, i teorici della psicologia delle folle, i grandi critici dell’entusiasmo da Locke, a Shaftesbury, a Kant.

“Mandati o inviati dagli dèi”: questa espressione è stata usata molte volte, in epoche diverse e molto lontane fra loro; sia a proposito di bambini, sia a proposito di sogni, sia facendo riferimento ai furori. E’ una tesi diffusa che i sogni abbiano molto a che fare con l’infanzia. C’è chi ha interpretato le cose dette dai bambini come avvicinabili a un oracolo. E si sa da molto tempo che gli oracoli hanno a che fare con i divini furori.

Paolo Rossi (Urbino 1928) è professore emerito di Storia della Filosofia nell’Università di Firenze. E’ autore di numerosi studi tradotti in molte lingue, sulla filosofia e sulla scienza fra Cinquecento e Seicento, su Francis Bacon, su Giambattista Vico, sulle arti della memoria, sulle lingue universali. Per Feltrinelli ha diretto la collana “Storia della scienza” e pubblicato  I filosofi e le macchine: 1400-1700 (1962); I segni del tempo; storia della Terra e storia delle nazioni da Hooke a Vico (1979). Nel 1985 gli è stata conferita dalla American History of Science Society la medaglia Sarton per la storia della scienza. E’ membro dell’Accademia Europaea ed è Socio Nazionale dell’Accademia dei Lincei.