Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

 

18 ottobre 2006

Sebastiano Vassalli

La morte di Marx
(Einaudi, 2006)



Anna Benedetti, Sebastiano Vassalli, Piero Gelli



Il pubblico durante la presentazione del libro



La professoressa Luisa Sineo con alcuni studenti del Liceo Classico Dante. Seguono alcuni interventi  da chi ha partecipato al lavoro di gruppo: 

ALESSANDRO MASI 
LICEO “DANTE”
CLASSE V GINNASIO SEZ. A
Il 18 Ottobre, alla Biblioteca Comunale Centrale di Via Sant’Egidio, a Firenze, si è svolto un incontro di studenti e lettori con il noto scrittore ed opinionista del Corriere della Sera, Sebastiano Vassalli, organizzato nell’ambito della rassegna “Leggere per non dimenticare”, al quale ha partecipato anche il critico Piero Gelli.
L’argomento di discussione è stato uno dei più recenti libri dell’autore, “La morte di Marx”, una raccolta di racconti divisa in tre parti. La prima parte tratta di un argomento attualissimo, l’automobile: è infatti una sorte di denuncia di come l’uomo di oggi si trasformi a contatto con una automobile, che lo dota di un guscio fornito di ruote, ricordandoci sotto alcuni aspetti, come nel racconto “Morte di un commesso viaggiatore”, “La Metamorfosi”di Kafka. La seconda e la terza parte mettono in evidenza numerose altre tematiche, quali la telecomunicazione, la politica, l’inquinamento e, in particolare nella terza parte, le perversità sessuali dell’uomo.
Durante l’incontro l’autore ha dichiarato di aver voluto raccontare il presente attraverso il presente, non con il passato come aveva fatto in altre occasioni: ha infatti diviso il libro in racconti per poter fotografare solo alcuni aspetti dell’oggi, impossibili da descrivere con un romanzo. Vassalli ha voluto inoltre mettere a nudo la realtà, privandola di tutte le sue maschere, affermando che il mondo di oggi sta cambiando in maniera imprevedibile e forse drammatica: il titolo infatti ci mostra implicitamente, come uno dei tanti “collanti” che tenevano insieme l’Europa, come il marxismo, sia venuto meno. Nel mondo di oggi, come da lui ripetuto più volte, c’è bisogno di una nuova letteratura, più attuale e coinvolgente, per colmare quel vuoto che si è creato negl’ultimi anni. Altri grandi miti della società quali la democrazia, sono quasi scomparsi, come la religione, che è venuta meno, sopraffatta da ideologie più aggressive. L’uomo è ormai ridotto ad entità numerica, come accade in elezioni e sondaggi. Questa superficialità ha livellato ogni tipo di sensibilità umana.
In conclusione “l’homo sapiens” è quotidianamente manipolato anche dalla tecnologia, che lo trasforma nell’essere “intelligente”, per così dire, che inquina e distrugge il proprio pianeta.
Questo incontro è stato molto interessante, benché molti dei partecipanti non abbiano condiviso l’estremo pessimismo di Vassalli, ritenendo che i grandi valori come la religione e la democrazia, siano ancora i punti focali della nostra cultura, anche se sono talvolta schiacciati dalla tecnologia e dalla superficialità odierna.

Giovanni Millotti
Classe V Ginnasio, Sez. A
Liceo Dante
Ottobre 2006
RECENSIONE DELLA PRESENTAZIONE DELLA RACCOLTA DI RACCONTI DI SEBASTIANO VASSALLI “La morte di Marx” ALLA PRESENZA DELL’AUTORE
Apparteniamo ancora alla specie dell’”homo sapiens”, oppure ci siamo trasformati in esseri dotati di carapace motorizzato?Inizia con questa domanda l’incontro tra una comunità di lettori fiorentina e Sebastiano Vassalli, autore della neo edita raccolta di racconti “La morte di Marx”, che presenta, attraverso casi limite di degenerazione, uno spaccato della civiltà postindustriale occidentale, oramai in pieno declino secondo lo scrittore genovese. Non a caso è stato scelto il provocante titolo del libro, che poi risulta essere molto eloquente. “La morte di Marx”, come spiega l’autore dopo l’introduzione del professor Piero Galli, si riferisce alla scomparsa di una religione del lavoro e di un sistema di valori. Gli ideali socialisti, checché ne dicano alcuni benpensanti, sono stati il collante decisivo che ha tenuto insieme la società occidentale del secolo scorso, particolarmente in Europa: Il Novecento è infatti stata un’epoca durante la quale la società si strutturava su una solida base di proletariato che alimentava con il lavoro questi principi. Adesso, il proletariato in Occidente è quasi del tutto scomparso, fenomeno dovuto alla deindustrializzazione, e anche la dottrina che lo caratterizzava è scomparsa, lasciando il posto ad un grande vuoto di senso. Ma allora, a cosa si tiene ancora aggrappata la nostra civiltà?Al mito della democrazia, risponde Vassalli, sulla quale egli ha comunque delle riserve per come oggi essa si presenta. Secondo l’autore, il sistema democratico odierno, pur non essendo mai stato perfetto in passato, si è di fatto trasformato in un rito quinquennale per il rinnovo di una oligarchia, per la quale il cittadino non è più tanto “uomo elettore”, quanto “uomo consumatore” plasmato dal mercato e “uomo spettatore” plasmato dalla televisione. La verità più dura da accettare è, secondo l’autore,che la democrazia è troppo debole per reggere il confronto con logiche “atomizzanti” e individualistiche come quelle del mercato, veicolate dai massmedia, che hanno inesorabilmente condotto la civiltà occidentale ad un punto di frattura epocale. Vassalli, in quanto autore, parla anche di letteratura, descivendola attualmente in una fase di stallo, causata dallo sbigottimento che la realtà provoca, ma che forse può essere ancora la chiave per uscire da questi tempi difficili. Può quindi la letteratura arrivare dove la scienza e la tecnica non possono? Il progresso tecnologico degli ultimi cinquant’anni è prodigioso, ma è stato veramente positivo, oppure ha contribuito soprattutto a potenziare le capacità belliche di alcuni paesi? Queste sono domande a cui è assai difficile dare una risposta, e davanti alle quali anche Vassalli, pur nella sua intraprendenza, è costretto a fermarsi. Benché siano numerosi i punti sui quali si può essere in totale disaccordo con Sebastiano Vassalli, che si pone in un orizzonte di crudo pessimismo, “La morte di Marx” rimane un’opera in cui tutto ciò che è pauroso e grottesco non è altro che realtà, e che ci deve far riflettere con attenzione ed equilibrio su cosa c’è di sbagliato nella nostra società, giunta ormai ad una svolta che non sappiamo bene dove porti.

 



Rassegna stampa

La Nazione:  "Mercoledì prossimo alle ore 17.30, Biblioteca Comunale Centrale, v. S. Egidio , 21, Piero Gelli introdurrà il libro di Sebastiano Vassalli, autore del testo che pubblichiamo (15 ottobre 2006)
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la Repubblica: Lo scrittore oggi in S. Egidio con la sua nuova raccolta di racconti. "Continuo a scrivere per capire il nostro mondo." Vassalli parla de "La morte di Marx" (Beatrice Manetti  - 15 ottobre 2006)
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Corriere di Firenze: Il presente raccontato da Vasalli. Incontro con l'autore presso la Biblioteca Comunale Centrale (Ludovico Franco - 18 ottobre 2006)
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L' Unità:  Marx (non Karl) è morto: Vassalli a Leggere per...
(Renzo Casigoli  - 18 ottobre 2006)
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