La
professoressa Luisa Sineo con alcuni studenti del Liceo Classico
Dante. Seguono alcuni interventi da chi ha partecipato
al lavoro di gruppo:
ALESSANDRO MASI
LICEO “DANTE”
CLASSE V GINNASIO SEZ. A
Il 18 Ottobre, alla Biblioteca Comunale Centrale di Via Sant’Egidio,
a Firenze, si è svolto un incontro di studenti e lettori con il
noto scrittore ed opinionista del Corriere della Sera, Sebastiano
Vassalli, organizzato nell’ambito della rassegna “Leggere per
non dimenticare”, al quale ha partecipato anche il critico Piero
Gelli.
L’argomento di discussione è stato uno dei più recenti libri
dell’autore, “La morte di Marx”, una raccolta di racconti
divisa in tre parti. La prima parte tratta di un argomento
attualissimo, l’automobile: è infatti una sorte di denuncia di
come l’uomo di oggi si trasformi a contatto con una automobile,
che lo dota di un guscio fornito di ruote, ricordandoci sotto alcuni
aspetti, come nel racconto “Morte di un commesso viaggiatore”,
“La Metamorfosi”di Kafka. La seconda e la terza parte mettono in
evidenza numerose altre tematiche, quali la telecomunicazione, la
politica, l’inquinamento e, in particolare nella terza parte, le
perversità sessuali dell’uomo.
Durante l’incontro l’autore ha dichiarato di aver voluto
raccontare il presente attraverso il presente, non con il passato
come aveva fatto in altre occasioni: ha infatti diviso il libro in
racconti per poter fotografare solo alcuni aspetti dell’oggi,
impossibili da descrivere con un romanzo. Vassalli ha voluto inoltre
mettere a nudo la realtà, privandola di tutte le sue maschere,
affermando che il mondo di oggi sta cambiando in maniera
imprevedibile e forse drammatica: il titolo infatti ci mostra
implicitamente, come uno dei tanti “collanti” che tenevano
insieme l’Europa, come il marxismo, sia venuto meno. Nel mondo di
oggi, come da lui ripetuto più volte, c’è bisogno di una nuova
letteratura, più attuale e coinvolgente, per colmare quel vuoto che
si è creato negl’ultimi anni. Altri grandi miti della società
quali la democrazia, sono quasi scomparsi, come la religione, che è
venuta meno, sopraffatta da ideologie più aggressive. L’uomo è
ormai ridotto ad entità numerica, come accade in elezioni e
sondaggi. Questa superficialità ha livellato ogni tipo di
sensibilità umana.
In conclusione “l’homo sapiens” è quotidianamente manipolato
anche dalla tecnologia, che lo trasforma nell’essere “intelligente”,
per così dire, che inquina e distrugge il proprio pianeta.
Questo incontro è stato molto interessante, benché molti dei
partecipanti non abbiano condiviso l’estremo pessimismo di
Vassalli, ritenendo che i grandi valori come la religione e la
democrazia, siano ancora i punti focali della nostra cultura, anche
se sono talvolta schiacciati dalla tecnologia e dalla
superficialità odierna.
Giovanni Millotti
Classe V Ginnasio, Sez. A
Liceo Dante
Ottobre 2006
RECENSIONE DELLA PRESENTAZIONE DELLA RACCOLTA DI RACCONTI DI
SEBASTIANO VASSALLI “La morte di Marx” ALLA PRESENZA DELL’AUTORE
Apparteniamo ancora alla specie dell’”homo sapiens”, oppure ci
siamo trasformati in esseri dotati di carapace motorizzato?Inizia
con questa domanda l’incontro tra una comunità di lettori
fiorentina e Sebastiano Vassalli, autore della neo edita raccolta di
racconti “La morte di Marx”, che presenta, attraverso casi
limite di degenerazione, uno spaccato della civiltà postindustriale
occidentale, oramai in pieno declino secondo lo scrittore genovese.
Non a caso è stato scelto il provocante titolo del libro, che poi
risulta essere molto eloquente. “La morte di Marx”, come spiega
l’autore dopo l’introduzione del professor Piero Galli, si
riferisce alla scomparsa di una religione del lavoro e di un sistema
di valori. Gli ideali socialisti, checché ne dicano alcuni
benpensanti, sono stati il collante decisivo che ha tenuto insieme
la società occidentale del secolo scorso, particolarmente in
Europa: Il Novecento è infatti stata un’epoca durante la quale la
società si strutturava su una solida base di proletariato che
alimentava con il lavoro questi principi. Adesso, il proletariato in
Occidente è quasi del tutto scomparso, fenomeno dovuto alla
deindustrializzazione, e anche la dottrina che lo caratterizzava è
scomparsa, lasciando il posto ad un grande vuoto di senso. Ma
allora, a cosa si tiene ancora aggrappata la nostra civiltà?Al mito
della democrazia, risponde Vassalli, sulla quale egli ha comunque
delle riserve per come oggi essa si presenta. Secondo l’autore, il
sistema democratico odierno, pur non essendo mai stato perfetto in
passato, si è di fatto trasformato in un rito quinquennale per il
rinnovo di una oligarchia, per la quale il cittadino non è più
tanto “uomo elettore”, quanto “uomo consumatore” plasmato
dal mercato e “uomo spettatore” plasmato dalla televisione. La
verità più dura da accettare è, secondo l’autore,che la
democrazia è troppo debole per reggere il confronto con logiche “atomizzanti”
e individualistiche come quelle del mercato, veicolate dai massmedia,
che hanno inesorabilmente condotto la civiltà occidentale ad un
punto di frattura epocale. Vassalli, in quanto autore, parla anche
di letteratura, descivendola attualmente in una fase di stallo,
causata dallo sbigottimento che la realtà provoca, ma che forse
può essere ancora la chiave per uscire da questi tempi difficili.
Può quindi la letteratura arrivare dove la scienza e la tecnica non
possono? Il progresso tecnologico degli ultimi cinquant’anni è
prodigioso, ma è stato veramente positivo, oppure ha contribuito
soprattutto a potenziare le capacità belliche di alcuni paesi?
Queste sono domande a cui è assai difficile dare una risposta, e
davanti alle quali anche Vassalli, pur nella sua intraprendenza, è
costretto a fermarsi. Benché siano numerosi i punti sui quali si
può essere in totale disaccordo con Sebastiano Vassalli, che si
pone in un orizzonte di crudo pessimismo, “La morte di Marx”
rimane un’opera in cui tutto ciò che è pauroso e grottesco non
è altro che realtà, e che ci deve far riflettere con attenzione ed
equilibrio su cosa c’è di sbagliato nella nostra società, giunta
ormai ad una svolta che non sappiamo bene dove porti.
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