11 ottobre 2006 Elena
Gianini Belotti
Rassegna stampa Il Corriere di
Firenze: Gli emigranti in America. A
Leggere per il nuovo libro di Elena Gianini Belotti "Pane
amaro"
La Nazione: Leggere
per non dimenticare "In cammino" la sofferenza
dell'emigrato. "Nel mio romanzo racconto la sofferenza quotidiana
di Gildo, un ragazzo dallo straordinario talento musicale, emigrato in
America, paese tutt'altro che accogliente per gli italiani, di cui ignora
la lingua, le usanze, le leggi ... racconto le condizioni di disumano
sfruttamento, la desolata solitudine, lo spaesamento, l'ostilità e il
disprezzo della gente ... Sull'emigrazione italiana negli stati uniti e
altrove, dalla fine dell'Ottocento, per decenni si è protratto un grande
silenzio, quasi si fosse verificata una gigantesca rimozione di un
fenomeno vistoso e drammatico che ha toccato la maggioranza delle famiglie
italiane...." (Elena
Gianini Belotti - 8 ottobre 2006) la Repubblica: Nuovo
mondo, vecchie ferite... Elena Gianini Belotti aveva vent'anni quando
ha scoperto il quaderno in cui suo padre aveva scritto la storia della sua
emigrazione in America. Per tutta la vita quel quaderno e' stato il suo
"pane amaro" masticato negli anni come una pena e un rimorso...
ora che è passato il tempo necessario e il trauma è stato metabolizzato
quel quaderno è diventato il cuore del nuovo romanzo della Gianini
Belotti. E' una storia privata che vale per molte altre, ma non una storia
esemplare "è semplicemente la storia di una persona qualunque, un
giovane come tanti che ha lasciato l'Italia pensando di andare incontro al
suo futuro e invece ha trovato l'inferno" ... adesso quel tema
ritorna, è di fronte a noi con altri volti e altri occhi, ci parla con
lingue diverse ma racconta una storia che non cambia. (Beatrice Manetti - 11 ottobre 2006) L'Unità:
Emigranti e intolleranza: la Storia si ripete. In tempo di
caccia all'immigrato fa bene leggere un libro come "Pane amaro"
di Elena Gianini Belotti. Ci ricorda come eravamo quando nei primi anni
del Novecento i nostri emigrati erano costretti a guadagnarsi il pane con
i lavori più umili e pesanti nell' America che uccideva Sacco e
Vanzetti. ... In copertina una foto del 1915 ritrae un emigrante vestito a
festa sullo sfondo di un fondale di carta. E' seduto su un'auto del tempo
e tiene in mano il volante mentre disorientato fissa l'obiettivo. Ed ecco
la lezione: anche a noi è toccata la stessa sorte inflitta oggi ad altri
esseri umani che vivono nel nostro mondo sperando di poter vivere e
sfamarsi.
(Renzo Cassigoli - 12 ottobre 2006) |