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ottobre 2006
Rassegna stampa Il
Corriere di Firenze: L'amore rifiutato di Magris. Lo scrittore triestino
"apre" Leggere per non dimenticare. Primo grande appuntamento
della stagione questo pomeriggio ... con una scrittura sapiente e limpida,
dall'impasto quasi musicale "Lei dunque capirà" da voce a una
straordinaria figura di donna, vittima e prevaricatrice, in un
disincantato e toccante omaggio alla femminilità. La
Nazione: Magris tra amore e morte. ... Con questo lungo
racconto-monologo, che costituisce uno dei pezzi narrativi più alti
Magris si conferma alla testa di coloro che vogliono riportare la
scrittura narrativa a operare in favore di una rifondazione dei valori di
una società contemporanea. C'é riuscito attraverso una sintesi
magistrale gli eventi reali e di proiezioni mitiche, e raccontando con uno
stile alto e nello stesso tempo sobrio, una storia tragica di amore e
morte, di poesia e di verità. la
Repubblica: Magris: "L'amore c'é, esiste e non scompare con la
morte"... "Il tema del viaggio è declinato
nella sua forma estrema, come viaggio nel regno dei morti" "Sento
molto il senso religioso del viaggio. Il problema è che in questo caso
non si arriva da nessuna parte, ma si torna indietro. Anche se non ho
voluto esprimere nessuna convinzione personale - il fatto che dietro
queste porte ci sia una vita che continua, ad esempio, non è
un'affermazione di fede religiosa - tuttavia riconosco come mio il
sentimento che il viaggio continui, e che lo faccia in maniera imperfetta
con tutte le debolezze e le incertezze della natura umana. Non illudiamoci
di diventare come Dio, neanche dall'altra parte. Non accettare questo è
il delirio dell'arte che aspira l'ssoluto; saperlo è la saggezza di
Euridice, che alla fine rinuncia a seguire Orfeo, forse anche perché non
ne ha più tanta voglia. ... " L'Unità:
Tra mito e realtà Magris inaugura Leggere per... Un
compatto, sorprendente monologo tra racconto e invenzione teatrale, tra
realtà e simbolo, o meglio tra realtà e re-invenzione di un mito: quello
immortale di Euridice ... perché reinvenzione ? Il monologo (venato da
componenti autobiografiche) va oltre la trasposizione del mito per
operarne una sorta di vero e proprio capovolgimento. Magris ri-propone la
storia dal punto di vista di Euridice e non da quello dell'amore totale,
ma anche un po' egoistico di Orfeo.
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