Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

 

15 novembre 2006

Remo Bodei
PIRAMIDI DI TEMPO
Teoria e storie del déjà vu
(Il Mulino, 2006)

 


Anna Benedetti, Remo Bodei, Paolo Rossi

 



Fra gli studenti erano presenti ragazzi del Liceo Scientifico Leonardo da Vinci e la classe III b del Liceo classico Dante che ha partecipato al lavoro di gruppo sulla lettura del libro guidata dalle professoresse Anna Guarino e Luisa Sineo ed è intervenuta con numerose domande.
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Eleonora Harris, III B, Liceo “Dante”.

Recensione a “Piramidi di tempo” di Remo Bodei.

Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione per cui vi è sembrato per un attimo di sapere già cosa sarebbe accaduto negli istanti immediatamente successivi, con la consapevolezza profonda di non aver mai vissuto prima una situazione simile?  Nel tracciare un itinerario sul tema del déjà-vu Remo Bodei non intende fare riferimento ad una rigorosa cronologia che ripercorra tutte le teorie sul déjà-vu che hanno visto la luce sin dagli albori della cultura greca, bensì prende spunto da diversi ambiti della cultura per analizzare l’inquietudine, lo smarrimento e soprattutto la curiosità di fronte ad un fenomeno per molti versi ancora oscuro. L’autore non fa sentire la sua voce nel corso dell’argomentazione, preferisce dare spazio alle teorie che secondo lui si avvicinano di più alla soluzione del mistero. Probabilmente la commozione di fronte al déjà-vu deriva dal fatto che il tempo crea come delle “piramidi di tempo”, vale a dire, nel linguaggio di Shakespeare, artifici che confondono l’uomo e gli fanno dubitare della sua identità e proprio questa confusione, secondo Bodei, è sintomo di malessere sociale. Non a caso l’interesse per questo fenomeno ebbe grande seguito nella seconda metà dell’Ottocento, quando le strutture socio-economiche si stavano avviando verso una rapidissima evoluzione, che metteva l’uomo nella condizione di non poter fare riferimento al passato e, allo stesso modo, di non poter visualizzare un futuro certo. Benjamin parlò di “spleen”: venuta meno la tradizione, venne meno il rispetto per la realtà e per un’esistenza divenuta troppo complessa, che si risolse nell’”evasione” del déjà-vu. Comunque sia, il fenomeno non ha ancora una soluzione definitiva e Bodei non presume, suo malgrado, di darla. Rimane una domanda: perché diamo tanta rilevanza ad un fenomeno che dura solo per qualche istante e che influisce relativamente poco sulla nostra vita pratica?

 

Stefania Sarti, III B, Liceo “Dante”.

Relazione dell’incontro nella rassegna “Leggere per non dimenticare” del 15/11/2006.

Subito il prof. Rossi ci ha introdotti nel tema della memoria, perché essa è connessa al fenomeno del déjà vu; non a caso déjà vu significa proprio “già visto, già vissuto”.

Dopo una breve descrizione del funzionamento della memoria, il professore è naturalmente passato al problema del tempo, quello che più riguarda la questione del déjà vu, in quanto secondo la percezione che ne abbiamo, cambia il nostro rapporto col mondo.

Il professor Bodei, insegnante di filosofia in California, illustra ciò che proprio lui ha scritto.

Il déjà vu è un paradosso, perché implica la compresenza di passato e presente, cioè di assenza e presenza, ma tuttavia le separa. Si può anche interpretare come un desiderio o una protesta per lo scorrere inesorabile del tempo, in quanto mostra il passaggio del tempo come un’illusione. Certo è che solo la riflessione può aiutarci a comprendere se si tratta di una “visione” o di un “vero passato”.

La sua incidenza, secondo studi compiuti a Johannesburg (Sud Africa), è maggiore tra i giovani.

Per Pitagora ed i filosofi stoici l’idea di un eterno ritorno è fatto reale, anche se per motivi diversi; per Aristotele il déjà vu è sintomo di pazzia; Agostino lo definisce come inganno del diavolo, che vuole privare i Cristiani della speranza. La Chiesa oggi sembra mantenersi in linea con questa posizione.

Nell’Ottocento il problema diventa medico-scientifico, e vengono proposte svariate spiegazioni, compresa la divisione del cervello in due emisferi completamente autonomi.

Il dibattito diviene per il professore occasione di definizione della sua idea sul fenomeno: nel déjà vu c’è l’idea che noi stiamo vivendo un momento che contiene in sé un punto interrogativo, è indecifrabile ed inclassificabile. Si tratta di una “plenitudo vitae”(pienezza di vita) che dura un istante; il tempo invece è povero di vita, perché in esso la vita è ciò che scorre via. Allora, come dice Bergson, ricordo e percezione nascono quando noi siamo disattenti al nostro potere vitale.

Con quest’ultima precisazione è terminata la presentazione del testo, consentendo un dibattito più consapevole su un tema che, malgrado i diversi tentativi, risulta ancora oscuro.

Infatti, ci sono degli argomenti che non risultano ancora chiari:

-         Come incide il fenomeno del déjà vu sull’infanzia?

-         Come si inquadra il déjà vu nell’ambito dell’evoluzionismo positivistico?

-         È possibile che chi ha perso la memoria la possa ritrovare sotto forma di déjà vu?

 

 



Il pubblico durante la presentazione

Dopo l'appuntamento in Biblioteca Remo Bodei si è spostato, per il ciclo di eventi "gli scrittori incontrano la città", alla Gipsoteca dell' Istituto d'Arte di Porta Romana. Il luogo che contiene una delle più importanti raccolte di sculture in gesso d'Europa, è stato il suggestivo scenario del dibattito "Il tempo dell'io. L'uomo, la contemporaneità e il loro divenire tra spaesamento, déjà vu e futuri (im)possibili" che è iniziato alle 20.30 con la partecipazione di Fabio Cresci (artista), Giancarlo Muscas (neurologo e psichiatra), Anna Maria Franceschini (dirigente scolastico). 
 (seguiranno allegati)


Rassegna stampa

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"Piramidi di tempo" del filosofo Remo Bodei
(Ludovico Franco - 15 novembre 2006)
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La Nazione: 'Piramidi di tempo' Storia e teoria del déjà ... 
(12 novembre 2006)
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la Repubblica: Quella strana luce dal passato Bodei e il mistrero del déjà vu...
(Maria Cristina Carratù - 15 novembre 2006)
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il Firenze: Scoprire il déjà vu, filosofia di Bodei...
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L'Unità: Travolti dall'emozione di un déjà vu "Le piramidi del tempo è il libro di Remo Bodei dedicato a questa particolare sensazione...
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