Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti


venerdì 12 maggio 2006

Michele Ciliberto

Pensare per contrari
Disincanto e utopia nel Rinascimento
(Edizioni di Storia e Letteratura, 2005)



Anna Benedetti, Andrea Tagliapietra, Michele Ciliberto, Giuseppe Cambiano



Il pubblico durante la presentazione del libro


Erano presenti anche studenti del Liceo Galileo
con la professoressa Lucia Calogero 


Giuseppe Cambiano, Michele Ciliberto, Andrea Tagliapietra 

Rassegna stampa

Il Corriere di Firenze: Pensare per contrari con Ciliberto. Il Rinascimento che questo libro propone non ha nulla in comune con il trionfalismo associato alla "scoperta dell'uomo". Quella del Rinascimento è una cultura imperniata nel contrasto fra poli che non si sciolgono mai l'uno nell'altro. Sta qui, al fondo, l'originalità - e la specificità - di quell'epoca straordinaria; e qui sta anche la distanza tra l'esperienza rinascimentale e quella che si è soliti definire "mondo moderno". (12 maggio 2006)

La Nazione:  Michele Ciliberto: pensare per contrari, disincanto e utopia nel Rinascimento. L'obiettivo che mi sono proposto è di dissolvere in modo definitivo l'immagine,m così a lungo diffusa, del Rinascimento come un'epoca serena ed armonica, pienamente risolta - spiega l'autore - ho voluto invece sottolineare come si tratti invece di un tempo attraversato da profonde contraddizioni e tensioni irrisolvibili e che proprio in questo contrasto, che non si risolve mai in maniera definitiva, risiede il carattere più originale e specifico dell'epoca rinascimentale (Michele Ciliberto - 12 maggio 2006)

la Repubblica:  Lo studioso presenta oggi a Leggere per non dimenticare il suo nuovo, rivoluzionario saggio. Il Rinascimento disarmonico. Il Rinascimento e il suo doppio. O meglio, il Rinascimento come età del doppio, universo di tensioni irrisolte, laboratorio di dialettiche laceranti. E' questa l'immagine nuova che Michele Ciliberto offre dell'epoca rinascimentale in "Pensare per contrari" ... Quando, e sopratutto perché, si è formata questa immagine canonica del Rinascimento che il suo libro rivede alle radici? "A un certo momento gli intellettuali moderni hanno costruito la loro autobiografia, e quelli che lo hanno fatto nel modo più perfetto sono stati gli illuministi: hanno elaborato una filosofia della storia di cui loro erano il compimento individuando nel rinascimento il momento genetico della coscienza europea, ma lasciando cadere, di quell'epoca, tutto ciò che non era funzionale al loro modello. Non è un caso che gli aspetti più complessi e contraddittori del Rinascimento vengano riscoperti ne Novecento, quando i presupposti concettuali della modernità entrano in crisi. E' allora che il Rinascimento torna ad essere, come diceva Bloch, un passato pieno di futuro. 
(Beatrice Manetti - 12 maggio 2006)

L'Unità:  Intervista con Michele Ciliberto, studioso del Rinascimento e autore di un libro sul pensiero di Machiavelli e di Giordano Bruno. Uno studioso che indaga sulla dialettica del tempo ma che guarda all' oggi  "non nascondo che alla base di questo libro ci sia anche una chiave di interpretazione dell'epoca in cui viviamo". Michele Ciliberto chiarisce subito l'impostazione del suo pensare per contrari e aggiunge: "anche il nostro è un tempo di contrari, di profonde contraddizioni e nel contempo, di utopie verso un mondo diverso, più giusto" Già il titolo infatti esprime concetti di straordinaria attualità "effettivamente con utopia e disincanto si individuano subito i due contrari della cultura rinascimentale. Si è avuta a lungo l'immagine del Rinascimento come un'epoca pacificata, mentre invece era piena di tensioni, di contraddizioni, di contrasti. Per me il nucleo centrale del Rinascimento è proprio nella tensione fra la capacità di guardare il mondo con grande disincanto - come avviene in Machiavelli e anche in Bruno - che, colgono nell'uomo la verità della sua naturalità e anche della sua animalità - e nella capacità di grandi utopie, come quella del 'principe' o dell'eroico furore di Bruno (Renzo Cassigoli - 12 maggio 2006)