Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

 

3 maggio 2006


Luigi Meneghello


Uno dei più grandi scrittori contemporanei
legge passi dei suoi libri e si racconta. 



Anna Benedetti, Simone Siliani, Adele Dei, Luigi Meneghello, Ernestina Pellegrini




Il pubblico durante la presentazione del libro

 



La richiesta della firma sui libri è iniziata molto 
prima dell'incontro e si è conclusa in tarda serata.

 

Per l'occasione era stata aperta la saletta attigua che subito ha registrato il tutto esaurito.

 

Rassegna stampa

Il Corriere di Firenze: Leggere per non dimenticare si occupa oggi di uno dei più  grandi e interessanti scrittori italiani contemporanei, Luigi Meneghello che leggerà e racconterà i suoi libri più importanti. I romanzi di Luigi Meneghello segnano dall'interno della vita di provincia e delle campagne un secolo di storia italiana, reinterpretata attraverso le piccole "cose" quotidiane . La sua quarantennale produzione ripercorre l'esistenza, come un'autobiografia a puntate, in una messa a fuoco progressiva ... (Ludovico Franco - 3 maggio 2006)

La Nazione:  "Mercoledì 3 maggio i fiorentini possono ascoltare l scrittore Luigi Meneghello che legge e commenta se stesso. Sarà sicuramente un'esperienza indimenticabile ...  è autore di alcune delle opere più memorabili della letteratura italiana degli ultimi quarant'anni ... si può dire che i libri di Luigi Meneghello sono leggibili oggi come grandi pannelli di un polittico, come segmenti autonomi ma non separati di un continum narrativo, di un'opera felicemente in progress. Tutto ciò che passa per la sua penna si trasforma in racconto " (Ernestina Pellegrini - 30 aprile 2006)

La Nazione:  Per l' incontro odierno con Luigi Meneghello, presentato da Ernestina Pellegrini, è stata scelta una data speciale e per lui letterariamente emblematica, una data che rimanda a uno dei suoi brillanti cortocircuiti linguistici: "c'era fra gli altri lo scherzo sul tre maggio, profetico come se fosse una parola sola el tremaio con le sue proprie associazioni spaventose, qualcosa che trema nel profondo, una specie di terremoto metafisico" (3 maggio 2006)

la Repubblica:  Cara Italia dei dialetti perduti. Incontriamo lo scrittore che mercoledì sarà a Leggere per non dimenticare ...  "le parole sono creature erranti, devono continuamente attraversare le frontiere". Il suo formidabile laboratorio di scrittore Luigi Meneghello l'ha installato lì, in quel territorio di confine: dove il dialetto vicentino entra in collisione con l'italiano scritto, la cultura popolare fa cortocircuito con quella accademica, il mondo contadino incrocia i suoi passi con quelli della modernità. Seguendo quelle creature erranti Meneghello ha trasformato Malo, il suo piccolo paese della campagna veneta, in un universo autonomo, comico e tragico a cui è dedicato una lunga epopea che va da "Libera nos a Malo" a "Bau-sète!" e dove si possono leggere le trasformazioni dell' Italia degli ultimi settant'anni. (2 maggio 2006)

la Repubblica:  A Leggere per non... incontro con Meneghello. Uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei si racconterà leggendo passi dei suoi libri. Meneghello esordisce nel 1963 con il romanzo "Libera nos a Malo" e da allora in poi la narrazione riproduce passo dopo passo la sua vita, ripercorre l'esistenza dello scrittore come un'autobiografia a puntate, in cui coesistono il ruolo del narratore, dell'antropologo, del linguista e del letterato, che scrivendo, si fa interprete e critico di se stesso.  (3 maggio 2006)

L'Unità:  Luigi Meneghello, un racconto lungo una vita. A Leggere per... lo scrittore rivive oggi la propria esperienza letteraria. Ne parliamo con l'italianista Ernestina Pellegrini che modera l'incontro. Meneghello, italiano in Inghilterra  e inglese in Italia. Quanto ha inciso questa condizione di "dispatriato" ? Appartiene a tre lingue e a tre patrie (l'inglese, l'italiano e il dialetto alto-vicentino) che non si lasciano in alcun modo ridurre l'una all'altra. Il "Dispatrio" è un suo libro del '93 che narra l'esperienza inglese dal punto di vista di un italiano non del tutto tipico, dandogli l'autorità e la lucidità speciale che posseggono quelli che hanno un punto di vista doppio, sia interno che esterno... (Renzo Cassigoli - 3 maggio 2006)