Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

 

10 marzo 2006

Gigliola Fragnito

Proibito capire
La chiesa e il volgare nella prima età moderna
(il Mulino, 2005)



Anna Benedetti, Massimo Firpo, Gigliola Fragnito, Lina Bolzoni



Il pubblico durante la presentazione del libro


Fra gli studenti il Liceo scientifico Leonardo da Vinci


Massimo Firpo, Gigliola Fragnito, Lina Bolzoni

Rassegna stampa

Il Corriere di Firenze: PROIBITO CAPIRE, LA LOTTA DELLA CHIESA CONTRO IL VOLGARE "Si trattava, di una scelta politicamente oculata, quella della Chiesa di Roma, che metteva il mondo cattolico al riparo da guerre fratricide e da scismi, ma che avrebbe comportato costi altissimi per il nostro paese, ritardando il processo di istruzione linguistica delle masse dei fedeli e favorendo la tendenza a l conformismo che connoterà a lungo la religione degli italiani..." (Ludovico Franco - 10 marzo 2006)

La Nazione: LA CHIESA E IL VOLGARE NELLA PRIMA ETA' MODERNA "Funzionale all'esercio di un più penetrante controllo delle masse e alla difesa degli assetti sociali, l'imposizione del latino, accompagnata dall'eliminazione di testi che dal tardo Medioevo nutrivano la pietà di uomini e donne di ogni strato sociale, finì per allontanare gli italiani da un'esperienza di fede consapevole e da un approccio personale alla conoscenza di Dio, determinando alcuni caratteri peculiari dell'identità religiosa, morale e civile della nazione. Proiettandosi al di là dell'ambito propriamente religioso, le proibizioni investirono i maggiori capolavori della nostra letteratura..." (Gigliola Fragnito - 9 marzo 2006)

la Repubblica: QUEL COMANDAMENTO DI NON LEGGERE LA BIBBIA. A LEGGERE PER... IL LIBRO DI GIGLIOLA FRAGNITO "In principio era il Verbo, poi fu solo il catechismo. È lunga cinque secoli la storia dell'interdizione da parte della Chiesa dell'uso religioso del volgare al posto del latino, ricostruito da Gigliola Fragnito...Le conseguenze di questo silenzio secolare fatto scendere sulle Scritture vanno al di là dell'ambito religiioso, «dove pure gli italiani sono stati privati di un rapporto critico con i fondamenti della religione. Ma questo ostracismo ha inciso anche sull'unificazione linguistica del paese, che è stata enormemente ritardata». Per arrivare a una svolta bisogna aspettare il Concilio Vaticano II : «C'è indubbiamente un risveglio di interesse e un tentativo di rimettere in circolazione un testo sacro, però guardato con perplessità dalla Chiesa di Roma, e sempre per gli stessi motivi: il rischio di una perdita di potere da parte dell'apparato ecclesiastico». Gli italiani non hanno ancora finito di scontare questa perdita. Neanche oggi, in piena riscoperta delle radici giudaico-crisitiane dell'Europa..." (Beatrice Manetti - 10 marzo 2006)

L'Unità:  CHIESA E FEDELI, MONDI CHE NON COMUNICANO (E LA LINGUA LATINA LI ALLONTANA ANCORA DI PIU') "E così oltre a impedire l'evolversi di una fede consapevole, la proibizione dell'uso del volgare si ripercosse fin nella letteratura e sui contenuti dell'insegnamento primario. Mentre le conseguenze di queste scelte sul processo di alfabetizzazione attendono ancora di essere pienamente valutate, il libro ricostruisce le tappe cruciali del tortuoso itinerario della politica censoria della Chiesa romana nella prima età moderna..." (Renzo Cassigoli - 10 marzo)