Rassegna stampa Il Corriere di
Firenze: Leggere per non dimenticare con Beccaria. La Nazione: L'insostenibile assedio del flusso di parole a getto. "Il titolo non inganni la 'difesa' non è quella del purista. Non è volta all'esterno, ma all'interno di una comunità in cui insostenibile si fa spesso l'assedio delle parole, parole che dobbiamo capire, usare con efficacia, e dalle quali dovremmo anche difenderci. C'é da badare come parlano gli altri, e a come parliamo noi. Difenderci è importante. Per riuscire a pensare. E non è sempre facile per la folla di voci che premono, molte sconosciute, nuovissime, enigmatiche, petulanti, violente, avvertimenti, esortazioni, intimazioni, tonnellate di slogan, per allettare, persuadere a scegliere, a votare, a comprare. Parole invadenti." (Gianluigi Beccaria - 26 febbraio 2006) la Repubblica: Beccaria: come sta l'italiano. Il vero problema è "la forbice sempre più larga tra chi conosce l' italiano e sa usarlo in tutta la sua varietà di registri, e chi scivola invece verso una lingua sempre più "selvaggia" oppure sempre più precotta: l'italiano insopportabile del linguaggio ufficiale, della politica, della televisione, di qualsiasi linguaggio settoriale. Contro tutto questo, che non è una colpa della lingua ma della società, gli unici antidoti sono la vivacità dei dialetti, la padronanza e la creatività della scrittura, la consapevolezza di quello che diciamo, e di come lo diciamo" (b.m. - 26 febbraio 2006) L'Unità: Leggere
per non dimenticare "L'italiano non è in salute". Il
famoso linguista si interroga sullo stato di salute della lingua italiana
in una fase che, per gli apporti interni, la vede assediata dalle parole
che vengono dalla politica, dai media (TV in particolare), dai giochi dei
pubblicitari, dal calcio, da un giovanilismo d'accatto e che, per gli
apporti esterni, la vede invasa dagli anglismi, dai francesismi portati
dalla moda e dalla tecnologia, dai telefonini e dai modi di essere. |