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novembre 2005
Rassegna stampa Il Corriere di Firenze: Leggere per non dimenticare. Il linguaggio di critica e di arte figurativa. Nel saggio che sarò presentato oggi Mengaldo si domanda se si possano spiegare a parole un quadro, una statua, un monumento architettonico, quale tipo di rapporto possa instaurarsi attraverso un processo inevitabile di commutazione di codice, quale tensione 'agonistica' si instauri fra descrizione e cosa descritta... (Ludovico Franco - 3 novembre 2005) La Nazione: Leggere per non dimenticare. Mengaldo: la magica 'voce' delle opere d'arte. Va riconosciuto a Pier Vincenzo Mengaldo, insigne storico della lingua, italianista e critico letterario, il merito di essersi interrogato sui problemi che la conversione del linguaggio nell'altro comporta, primo fa tutti la compatibilità tra il linguaggio spaziale delle arti e quello temporale della descrizione. ... (Giuseppe Nava - 30 ottobre 2005) la Repubblica: A Leggere per non dimenticare lo storico della lingua con un libro in cui ha affrontato due secoli di scrittura ed estetica. Le parole per raccontare l'arte. Vincenzo Mengaldo: così lavora il critico. Raccontare un quadro o una scultura è un viaggio nell'intimità, nell'operazione concettuale del processo creativo dell'artista. E' questo il lavoro del critico? "Il critico traduce in parole, descrive. Ma naturalmente la descrizione lavora su un'opera d'arte compiuta, che è 'diventata pura parvenza' come diceva Hegel nell'Estetica . E se lavora su elementi legati alla sua genesi lo fa perché questi sono impliciti nell'opera stessa ... (Mara Amorevoli - 3 novembre 2005) L'Unità: Dell'ultimo libro di Pier Francesco Mengaldo sorprende subito il titolo. Tra due linguaggi. Forse la spiegazione sta in una frase di Gianfranco Contini, secondo cui "critica figurativa e critica letteraria non siano che applicazioni di una legislazione comune." Il rapporto, come ben si comprende, e' tra l'immagine e la parola ... ( Renzo Cassigoli - 3 novembre 2005)
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