Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

 

26 gennaio 2005


Alberto Asor Rosa 


Novecento primo, secondo e terzo

(Sansoni, 2004)



Anna Benedetti, Giovani Falaschi, Rita Guerricchio, Alberto Asor Rosa, Enzo Golino



Il pubblico durante l'incontro




Rassegna stampa

Il Corriere di Firenze: Il '900 di Asor Rosa. A Firenze uno dei più celebri "critici militanti". I saggi raccolti nel volume si concentrano sul mutamento profondo che il passaggio nel Novecento comporta per la letteratura, e in genere, per i fenomeni della comunicazione, in termini di percezione, visione del mondo e ricerca formale. ...
(25 gennaio 2005)

La Nazione:  Il  Novecento fra le pagine di Asor Rosa. Il volume disegna un Novecento ricco di invenzioni e di voci. Del tutto nuove la quarta sezione, dove si tracciano profili della nuova letteratura ...
(teorizzati come interpreti di un Novecento alla sua conclusione)
(26 gennaio 2005)

la Repubblica:  L'ultimo Novecento di Asor Rosa. Il critico aggiorna i suoi studi sul secolo letterario, Nel decennio finale lo scrittore scrive in presa diretta, è più labile il confronto con i classici... Nel secolo breve è toccato alla letteratura chiudere per prima il bilancio di un'epoca tragica. Almeno in Italia "dove ho l'impressione che il Novecento in letteratura finisca negli anni Ottanta. Non vedo i riflessi clamorosi degli avvenimenti storici contemporanei nella produzione recente. Mi pare anzi che oggi, curiosamente, gli scrittori tendano a collocarsi in caselle elaborate, più che da loro stessi, di funzionari dell'industria editoriale". Per Alberto Asor Rosa il Novecento è come un personaggio pirandelliano: organico e lacerato, uno e centomila. 
(
Beatrice Manetti 25 gennaio 2005)

L'Unità:  Se la letteratura è (o dovrebbe essere) coscienza critica e specchio della  realtà, il secolo descritto è terribile. Per Asor Rosa  infatti, "il Novecento è contraddistinto da una vera e propria parabola tragica che precipita innegabilmente verso l'Apocalisse". Un secolo culturalmente tutt'altro che breve visto l'avvio del nuovo millennio che, dopo speranze e illusioni, sembra caratterizzato da una fase che potremmo definire di "spaesato disincanto" 
(Renzo Cassigoli - 26 gennaio 2005)