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Mario Fortunato, è nato in Calabria e ha vissuto a Roma, New York, Como, Milano, Berlino e a lungo a Londra, dove è stato Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura. Nel 2002 grandi intellettuali inglesi hanno pubblicato sull’Observer, su The Guardian e su The Independent (ripreso poi da Libération in Francia e da La Repubblica in Italia) un appello perché non venisse destituito dall’incarico dal governo Berlusconi. È critico letterario del settimanale L’Espresso. Ha pubblicato molti libri di narrativa, fra i quali Luoghi naturali, L’arte di perdere peso, I giorni innocenti della guerra (libro secondo nella finale del Premio Strega 2007 e vincitore del Premio Mondello e Super Mondello), Allegra Street e Il viaggio a Paros. È anche autore di due memoir: Amore, romanzi e altre scoperte e Quelli che ami non muoiono.

Wlodek Goldkorn, polacco, da oltre trent’anni vive a Firenze. Giornalista a “L’Espresso”, si è occupato di questioni internazionali e di cultura. È autore fra l’altro di: Uscire dal ghetto (1988); Il guardiano. Marek Edelman racconta (con Rudi Assuntino, 1998), Il bambino nella neve (2016), L’asino del Messia (2019) e di numerosi saggi. Ha vinto il premio internazionale della 93esima edizione del Viareggio-Rèpaci per il “costante, generoso e qualificato impegno con cui, nella sua ultra quarantennale attività, ha operato per il progresso culturale e sociale dei popoli e per la pacificazione dei conflitti”.