Leggere per non dimenticare - Anna Benedetti

Georges Bensoussan (nato in Marocco) è uno dei maggiori storici contemporaneisti. Autore di numerosi saggi, tradotti anche in italiano, fra cui L’eredità di Auschwitz, considerato una pietra miliare nella riflessione sull’insegnamento della Shoah, poi il fondamentale Il sionismo. Una storia politica e intellettuale 1860-1940 (Einaudi, 2007), dirige la Revue d’histoire de la Shoah ed è il responsabile editoriale delle pubblicazioni del Mémorial de la Shoah di Parigi..

Daniel Vogelmann nato a Firenze nel 1948, esordisce negli anni ’70 come poeta, pubblicando alcuni volumi di liriche, tra cui Fondamentale (1972). Nel 1980 fonda la Casa Editrice Giuntina, la cui prima pubblicazione nella collana «Schulim Vogelmann», dedicata alla memoria del padre, fu La notte del premio Nobel Elie Wiesel (tradotta dallo stesso Vogelmann) a cui negli anni si sono aggiunti circa 450 titoli sulla cultura ebraica.

Sara Cividalli presidente della Comunità Ebraica di Firenze.

Joseph Levi rabbino capo della Comunità Ebraica di Firenze.

Laura Fontana che gentilmente tradurrà il prof. Bensoussan, dal 2009 è stata nominata Responsabile per l’Italia dal Mémorial de la Shoah di Parigi, che le ha affidato l’ideazione e il coordinamento di tutte le attività scientifiche e didattiche svolte in lingua italiana e in particolare dei progetti di formazione dei docenti in materia di storia della Shoah e dei genocidi.

Cristina Scaletti nata a Firenze, è assessore alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione Toscana. Laureata in medicina. Nel campo della ricerca scientifica ha raggiunto risultati apprezzati dalla comunità internazionale. La ricerca medica è stato l'approdo naturale del suo obiettivo di rendere migliore la vita degli altri. Le stesse motivazioni che la hanno portata in politica.

Primo Levi (Torino 1919-1987) si diploma nel 1937 al liceo classico Massimo D’Azeglio e si iscrive al corso di laurea in chimica presso la facoltà di Scienze dell’Università di Torino. Nel '38, con le leggi razziali, si istituzionalizza la discriminazione contro gli ebrei, cui è vietato l’accesso alla scuola pubblica. Levi, in regola con gli esami, ha notevoli difficoltà nella ricerca di un relatore per la sua tesi: si laurea nel 1941, a pieni voti e con lode, ma con una tesi in Fisica. Sul diploma di laurea figura la precisazione: «di razza ebraica». Comincia così la sua carriera di chimico, che lo porta a vivere a Milano, fino all’occupazione tedesca: il 13 dicembre del '43 viene catturato a Brusson e successivamente trasferito al campo di raccolta di Fossoli, dove comincia la sua odissea. Nel giro di poco tempo, infatti, il campo viene preso in gestione dai tedeschi, che convogliano tutti i prigionieri ad Auschwitz. È il 22 febbraio del '44: data che nella vita di Levi segna il confine tra un "prima" e un "dopo". Tra i suoi libri ricordiamo: Se questo è un uomo tradotto in diverse lingue, La Tregua che vince la prima edizione del Premio Campiello. Nel '78 La chiave a stella che vince il Premio Strega. Nel 1982 Se non ora quando? che vince il Premio Viareggio e il Premio Campiello.