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Ludovica Ripa di
Meana, nata a Roma ha lavorato nell'editoria, nel giornalismo, nel
cinema e in televisione. Da una lunga conversazione con Gianfranco Contini
ha ricavato le pagine di Diligenza e voluttà (Mondadori,
1989). Ha pubblicato tre romanzi in versi: La sorella dell'Ave (Camunia,
1992), Rosabianca e la contessa (Camunia, 1994), Marzio e Marta (il
Saggiatore, 1998). Per il teatro ha scritto una commedia Andiamo, e
in versi, Tre monologhi: Ciò esula, Il principe furente, Il marito di
Vasta, un "monologo interrotto", Teodia, e questa
tragedia.
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Sergio
Givone è
nato a Buronzo (Vercelli) nel 1944 e insegna Estetica all’Università di
Firenze. Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo Disincanto del mondo e pensiero tragico (1989), La
questione romantica (1992), Storia
del nulla (1995), Eros/ethos
(2000) e i romanzi Favola delle cose
ultime (1998), Nel nome di un dio barbaro (Einaudi 2002). Per
Einaudi ha curato opere di Szondi, Frank e Hegel.
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Vittorio
Sermonti, è
nato a Roma nel 1929 e si è sempre occupato, nelle vesti più disparate
– narratore, saggista, traduttore, docente, regista, attore – del
rapporto fra la scrittura e la voce, insomma, dell’energia vocale
latente nel linguaggio letterario. Nel 2001 ha pubblicato presso Rizzoli
la versione definitiva, ampiamente emendata e integrata, della Commedia
di Dante, racconto-commento in tre volumi (più uno di indici) che
segna il culmine di oltre quindici anni di letture dantesche. I testi del
presente volume sono stati commissionati, in occasione delle celebrazioni
del centenario verdiano, dalla Società Aquilana dei Concerti “B.
Barattelli”: musicate per piccola orchestra e voce recitante da
quattordici compositori, le operine sono state eseguite nell’auditorio
della rocca spagnola dell’Aquila e trasmesse da Radio Tre.
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