Archivio storico

Archivio storico - via dell'Oriuolo n.33
055 2616527
archstor@comune.fi.it

L’Archivio storico è aperto con il seguente orario:
lunedì, mercoledi e venerdì,  9.00 - 14.00; martedì e giovedì, 9.00 - 17:45

La consultazione della documentazione è prevista solo su appuntamento.

Per accedere ai servizi dell'Archivio è necessario registrarsi qui

L'Archivio e la sua Storia

A partire dal 1779, il giovane granduca Pietro Leopoldo intraprende una riforma che, stabilendo la separazione fra amministrazione statale e amministrazione locale, dà vita ai comuni toscani e fra questi, nel 1781, alla "Comunità di Firenze"

L'Archivio storico conserva i documenti prodotti e ricevuti dall'amministrazione cittadina istituita con l'editto di Pietro Leopoldo del 20 novembre 1781.

Insieme ad archivi di ospedali, scuole, enti assistenziali e teatri, costituisce un patrimonio inestimabile, memoria storica della città di Firenze e dei suoi cittadini, dal XVIII al XX secolo.

Una serie di alterne vicende succedutesi a partire dagli anni immediatamente seguenti all'istituzione della Comunità, hanno segnato la storia della documentazione da questa prodotta nell'ambito dello svolgimento dei propri compiti. E' possibile ripercorrere tali vicende e con esse la storia dell'Archivio attraverso l'articolo di Giuseppe Conti, primo archivista e bibliotecario dell'Amministrazione, pubblicato sul numero di novembre 1915 del "Bullettino del Comune di Firenze".

Bullettino del Comune di Firenze - Novembre 1915 - Estratto

Nel 1963 una legge dello Stato obbligò gli enti locali ad istituire una Sezione separata d'Archivio per i documenti relativi agli affari esauriti da oltre 40 anni. A seguito di tale legge, il 6 luglio 1976, con Deliberazione di Consiglio n. 965/1111 l'Amministrazione istituì l'Archivio Storico del Comune di Firenze approvandone il relativo regolamento.

Deliberazione di Consiglio n. 965/1111

Furono così recuperati i documenti storici che giacevano ammucchiati in vari depositi: nelle soffitte delle Logge del Porcellino; nel Quartiere dei Signorini in Palazzo Vecchio; in un chiostro interno del Convento delle Oblate e nei vari uffici comunali così come nei depositi degli Uffizi dove erano stati ricoverati i documenti alluvionati nel 1966. Tutti trovarono, da allora, un'idonea sistemazione nei depositi al secondo e terzo piano di palazzo Bastogi, in via dell'Oriuolo, sede definitiva dell'Archivio: ciò permise l'inizio dell'ingente lavoro di riordinamento.

Negli anni successivi, in seguito ai versamenti, non solo degli uffici comunali, ma anche di numerosi enti soppressi, assistenziali, ospedalieri e di privati, l'Archivio storico si è arricchito di ulteriori fondi documentari di grande interesse per la città.

L'Editto di Pietro Leopoldo del 20 novembre 1781
L'incipit dell'Editto del 20 novembre 1781 che istituisce la Comunità di Firenze

L'Archivio, fonte fondamentale di informazioni per la conoscenza e la salvaguardia della memoria cittadina, come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 e successivi aggiornamenti), svolge le seguenti funzioni:

  • Accogliere la documentazione storica degli uffici comunali.
  • Acquisire archivi di enti soppressi e di privati sotto forma, questi ultimi, di deposito o di donazione.
  • Conservare e restaurare la documentazione, al fine di consentirne la consultazione nelle migliori condizioni possibili.
  • Schedare, ordinare e inventariare gli archivi, creando idonei strumenti di ricerca, anche tramite l'applicazione delle tecniche informatiche e la diffusione dei dati in rete, al fine di garantire agli utenti la massima accessibilità ai documenti.
  • Favorire la libera consultazione dei documenti inventariati e il rilascio di copie.
  • Valorizzare il patrimonio documentario e promuovere le attività didattiche, formative e di orientamento.
  • Cooperare con gli istituti afferenti al Sistema documentario integrato dell’area fiorentina (SDIAF) nella definizione di progetti e programmi comuni.
  • Collaborare con la Soprintendenza archivistica per la Toscana, con la Regione Toscana e la Città Metropolitana, nel quadro delle attribuzioni loro affidate dalla normativa statale e regionale vigente.

Palazzo Bastogi, così chiamato dal nome degli ultimi proprietari, è oggi sede dell'Archivio storico del Comune di Firenze.
La sua costruzione risale alla metà del Settecento, epoca in cui i Bargigli Sarchi acquistarono alcune case, già di proprietà dei Pazzi, dai monasteri di Santa Felicita e di San Salvi.
Si deve, dunque, ai Bargigli la costruzione del bel palazzo di via dell'Oriuolo, la cui facciata, pur rivelando rifacimenti successivi, si presenta interessante per gli ornati e per l'esempio - raro per Firenze - di doppio portale affiancato da mezze colonne e sovrastato da un elegante terrazzino. La sala di consultazione dell'Archivio, ricca di stucchi e di dipinti murali, è una raffinata realizzazione di decorazione in stile neoclassico dei primi anni dell'Ottocento.
Nel 1938 il Comune di Firenze ha acquistato il palazzo dalla famiglia Bastogi.
Nel 2006 si sono conclusi i lavori di messa a norma e di riqualificazione funzionale del palazzo. L'intervento ha permesso una migliore e più efficiente fruizione, conservazione e sicurezza del patrimonio documentario posseduto ed il recupero di nuovi spazi al piano terreno, destinati ad ospitare mostre, manifestazioni, conferenze, workshop e laboratori didattici.

Archivio di deposito A partire dal 2000 numerosa documentazione è conservata nell'Archivio di deposito dell'Amministrazione nell'immediata periferia cittadina.

Di seguito il video dell'Archivio storico del Comune di Firenze che vi porterà ad esplorare un mondo per molti sconosciuto, che vi mostrerà la bellezza del Palazzo Bastogi sede dell’archivio e le sue collezioni storiche.

La Carta dei servizi  dell’Archivio Storico è stata approvata con Determina dirigenziale n.06532 del 07.08.2023, il suo scopo è quello di fissare principi e regole nel rapporto tra le amministrazioni che erogano servizi e i cittadini che ne usufruiscono.

Essa è il principale strumento di comunicazione e di impegno nei confronti dell’utenza e permette di conoscere i servizi offerti, le modalità e standard promessi.

La Carta sarà aggiornata periodicamente per consolidare i livelli di qualità raggiunti e registrare i cambiamenti positivi intervenuti attraverso la realizzazione di progetti di miglioramento, che possono scaturire anche dal monitoraggio periodico dell'opinione degli utenti.

 

 

L'ingresso di Palazzo Bastogi in Via dell'Oriuolo
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